Qualche particolare ragione per ricordare Martin Van Buren

Al di là della sua comunque importante attività politica, c’è un buon motivo per ricordare Martin Van Buren: se non fosse esistito, l’espressione ‘ok’, che è l’americanismo più diffuso nel mondo, probabilmente non avrebbe mai visto la luce.
Fatto è che nel 1840 i suoi sostenitori, puntando alla conferma (poi mancata perché venne defenestrato da William Harrison) alla Presidenza, fondarono un comitato per la rielezione che, prendendo spunto dal soprannome con il quale era noto (‘il mago di Kinderhook’, dal villaggio d’origine nello Stato di New York), si chiamò ‘Old Kinderhook Club’ o, più brevemente ‘OK Club’.
L’espressione ebbe subito enorme successo e fu interpretata altresì come una abbreviazione di ‘oll korrect’ che era, vuole il caso, una deformazione scherzosa che da un paio d’anni si usava a Boston in luogo di ‘all correct’ e cioè ‘tutto bene’.
Con il trascorrere dei decenni, dimenticata l’origine ‘politica’, il modo di dire entrò a far parte del linguaggio comune in tutto il mondo, tanto che nel 1932, alla Conferenza delle telecomunicazioni di Madrid fu riconosciuto come ‘segnale internazionale’.
Per finire, Van Buren va ricordato anche per una differente particolarità: si chiamava, infatti, in suo onore, Martin Van Buren Bates il gigante americano alto all’incirca duecentoventi centimetri che il 18 giugno 1871, a Londra, sposò la canadese Anna Hanen Swan, la quale lo superava abbondantemente in stazza.
Fu quello ‘il più alto matrimonio della storia’!

18 maggio 2024