A meno di 2 settimane dal voto
Un riepilogo storico dei confronti elettorali tra Repubblicani e Democratici pare indicato oggi quando mancano meno di 2 settimane al voto tanto atteso.
Tutto ha inizio con le votazioni datate 1856.
Il Partito Democratico era sostanzialmente nato nel 1828 con la dissoluzione dei Democratici/Repubblicani.
Il Repubblicano viene fondato nel 1854.
È quindi solo dal citato 1856 che partecipa alle Presidenziali.
Da allora, gli Elefantini (il simbolo del Grand Old Party – altro nome dei Repubblicani – è un elefante) hanno detenuto il potere esecutivo per totali 96 anni contro i 68 degli Asinelli (il simbolo dei Democratici è appunto un asino).
Storicamente, i due movimenti hanno agito percorsi geopolitici opposti.
I Democratici sono stati per lunghissimo tempo molto forti, dominanti, nel Sud segregazionista e conservatore post Guerra di Secessione prima di evolvere politicamente (orientandosi infine su posizioni liberal) e geograficamente (conquistando il Nord in precedenza totalmente avverso) negli anni Sessanta del Novecento a partire dalla grande affermazione di Lyndon Johnson datata 1964.
Sostanzialmente opposto il percorso dei Repubblicani, lungamente su posizioni progressiste a difesa dei diritti civili avanti di volgere a destra e di arrivare a prevalere nel prima a loro contrario Sud.
Il colore che identifica i Democratici è il blu e gli Stati che usualmente votano per loro sono definiti per questo ‘Blue States’.
Il colore dei Repubblicani è il rosso e per conseguenza gli Stati che si esprimono per loro sono chiamati ‘Red States’.
Quasi sempre le votazioni sono decise da un relativamente ristretto (una dozzina) numero di Stati che votano alternativamente e a seconda delle circostanze per gli uni o per gli altri.
Sono questi gli ‘Swing’ o ‘Battlegrounds States’.
Tradizione vuole – sbaglia rarissimamente e non più dal 1960 – che il partito che si afferma in Ohio conquisti la Casa Bianca.