‘Affluent Society’ (e supermarket) nel secondo Dopoguerra americano
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, l’amministrazione Truman si trovò a fronteggiare una situazione economica decisamente difficile.
Lo smantellamento dell’economia bellica, trainante tra il 1942 e il 1945, comportava rischi notevoli di recessione.
Con un’azione mirata di grande intelligenza, il Presidente subentrato a Franklin Delano Roosevelt ideò e fece approvare le azioni che avrebbero consentito al Paese non solo di resistere ma anche di prosperare.
La fase di boom conseguente portò l’occupazione a livelli superiori rispetto al periodo pre guerra.
I salari, per non poco tempo inferiori al dovuto (la qual cosa provocò un numero incredibile di scioperi indetti dai sindacati, scioperi ai quali il Congresso – Truman riluttante e malgrado il suo veto – cercò di porre rimedio con la Legge Taft/Hartley che, fra l’altro, dava al Presidente facoltà di ‘raffreddare’ gli animi imponendo un periodo di tregua di ottanta giorni alle diatribe in atto), verso il 1949 si adeguarono al punto che solo un anno dopo il professor John Kenneth Galbraith, guardando all’immediato futuro quale si prospettava, poteva parlare di una ‘Affluent Society’, ovvero di una società, in una assai prossima prospettiva, ricca, opulenta.
Segno preciso dei tempi, indice indiscutibile della ricchezza, la nascita in ogni città degli Stati Uniti dei supermarket, laddove, pareva ed era, ogni ben di dio fosse proposto e acquistabile.
I progressi nel campo commerciale, in quello produttivo nell’agricoltura come nell’industria portarono miglioramenti in tutti i campi.
Rinasceva negli anni Cinquanta americani – quel felice decennio nella percezione dei più ma non dei maggiormente avvertiti – il ‘Sogno Americano’, questa volta, però, decisamente meno idealizzato, legato come era (e sarà) al concreto, agli affari, all’agiatezza, tutte cose, per carità, apprezzabili dalla gente comune ma legate al contingente.
Nel decennio che potremmo definire ‘di Eisenhower’, in carica dal 20 gennaio 1953 al 20 gennaio 1961, il business trionfava ma le nuvole, da pochissimi percepite, andavano addensandosi all’orizzonte.
(Che tutto non andasse bene in quei due lustri era intuibile guardando come sempre agli intellettuali e a Hollywood come a Broadway.
John Steinbeck, che aveva magistralmente dipinto in ‘Furore’ e in altri romanzi la Depressione, ambientava in California la terribile vicenda di Caino e Abele in ‘La valle dell’Eden’.
James Dean e Marlon Brando rappresentavano la ribellione giovanile apparentemente senza un vero motivo (del resto, ‘Gioventù bruciata’ di Nicholas Ray, che vedeva Dean nel ruolo del protagonista, nell’originale si intitolava proprio ‘Ribelle senza causa’) e in qualche modo dettata da una sotterranea, non dichiarata insoddisfazione.
Jack Kerouac e Allen Ginsberg, William Burroughs e Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti e Lucien Carr lanciavano definitivamente la ‘Beat Generation’ col suo rifiuto e le sue denunce nei confronti di una società non amata.
Arthur Miller con ‘Il crogiolo’ denunciava la nuova ‘Caccia alle streghe’ e il Maccartismo il cui imperversare sui media – radio dominante e televisione emergente – allontanava la gente dagli intellettuali percepiti, durante i seguitissimi interrogatori condotti da Joseph McCarthy e soci, come sovvertitori e complottisti di stampo comunista).
Verranno i Sessanta, verrà la contestazione, verrà il Vietnam.
Verranno i Sessanta con l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.
Verranno i Sessanta con il Sud sempre e duramente segregazionista.
Verranno i Sessanta con la rivoluzione geopolitica e sociale del grande Lyndon Johnson, rivoluzione anni dopo compresa e correttamente valutata e che da allora consente ai democratici di vincere frequentemente la Casa Bianca come il Congresso.
Verranno i Sessanta con la Convention democratica di Chicago sotto assedio ad opera dei contestatori e con la durissima repressione poliziesca.
Verranno i Sessanta con la candidatura a White House del segregazionista di provenienza democratica George Wallace.
Verranno i Sessanta con lo sbarco sulla Luna.
Verranno i davvero turbolenti ma, come detto, annunciati Sessanta…