“Buttageg”, ovvero Pete Buttigieg
Si pronuncerebbe “Buttageg”, con le due g ‘dolci’, il cognome (maltese) del Sindaco di South Bend, Indiana, che – leggenda vuole – fino a pochi mesi fa nessuno conosceva (non è vero: era apprezzato all’interno del Partito Democratico e la stampa nazionale lo teneva sott’occhio da tempo).
Laureato ad Harvard, poliglotta (parla anche italiano), gay dichiarato è sposato con Chasten Glezman.
Poco conosciamo per nostra ignoranza in relazione alle sue posizioni politiche ma certamente deve essere un amministratore di prim’ordine se i suoi concittadini lo hanno rieletto con l’ottanta per cento dei voti.
È in grande e spettacolare progressione nei sondaggi e in prospettiva – essendo tra i maggiormente seguiti quello meno noto al grande pubblico – si può ritenere sia il candidato alla nomination democratica con i migliori margini di miglioramento.
Arrivare in fondo però vuol dire unire alle capacità di scatto del centista (le possiede) quelle di resistenza del maratoneta (e chissà?).
La sua recente presa di posizione a proposito del voto ai carcerati (lo toglierebbe loro) gli ha nuociuto secondo i liberal ma potrebbe invece valergli qualcosa in campo teoricamente avverso.
Molta davvero la strada che il buon “Buttageg” (con le due g ‘dolci’) ha davanti a sé e non certamente priva di ostacoli.