Da Ehrenfeld a John Kennedy attraverso Charles Bronson e Robert Frost

Ehrenfeld, Pennsylvania.

Pare siano tutti bianchi ad Ehrenfeld.

Pochi, sempre.

Un paio di centinaia, oggi.

È Ehrenfeld un ‘borough.

Poco più (o meno?) di un villaggio.

Saranno molti colà i lituani?

Qualcuno certamente nei primissimi Venti dato che è in questo paesello che il 3 novembre 1921 apre gli occhi nientemeno che Charles Dennis Bucinsky.

Chi?

Ma Charles Bronson, perbacco!

Ora, nel 1977 ‘Chuck’ fu protagonista di una pellicola ricavata da un romanzo di Walter Wager.

Il titolo?

‘Telefon’.

Gli agenti sovietici ‘dormienti’ e inconsapevoli venivano nel film ‘attivati’ facendo loro ascoltare alcuno versi di una poesia di Robert Frost:

“Profondi e scuri sono i boschi e belli

ma ho promesse da mantenere

e miglia da percorrere, prima di dormire

e miglia da percorrere, prima di dormire”.

Era, Robert Frost – il quale in occasione dell’inaugurazione della Presidenza dell’uomo della ‘Nuova Frontiera’ aveva letto un proprio componimento – il poeta preferito da John Kennedy.

Ed è ben conoscendo questa predilezione e il bellissimo rapporto tra il politico e il poeta che, arrivato alla Casa Bianca il corpo del Presidente assassinato a Dallas, Sid Davis, un allora famoso giornalista televisivo, volle concludere la propria cronaca dell’accadimento recitando, interrotto dalle lacrime, i versi sopra ricordati.

“Tout se tient, en effet, vraiment!”