E se qualche altro repubblicano si facesse avanti?
Estremamente preoccupato e nervoso oggi Donald Trump.
Intenderebbe licenziare buona parte dei suoi sondaggisti non tanto per gli esiti delle loro rilevazioni quanto perché gli stessi sono stati rivelati alla e dalla stampa.
Si è saputo della difficilissima sua situazione in Pennsylvania, Wisconsin, Michigan (tre Stati chiave da lui vinti nel 2016) e in Florida (un classico ‘Swing State’) nonché dei problemi che incontrerebbe anche in Iowa, North Carolina, Ohio e Georgia.
Ora, tutto può succedere e in infinite altre occasioni i dati di sondaggi anche più temporalmente vicini al voto sono stati smentiti nelle urne.
Ma comincia ad apparire non peregrina l’ipotesi che oltre a Bill Weld – l’ex Governatore del Massachusetts che lo contrasta da mesi – qualcun altro GOP possa decidere di sfidarlo per la nomination repubblicana.
John Kasich, per dire?
Lo sfidante di Obama nel 2012 Mitt Romney?
Addirittura Jeb Bush?
Se i sondaggi (quelli ‘veri’) non miglioreranno, qualcuno della vecchia guardia potrebbe pensare sia arrivato il momento di prendersi la rivincita nei confronti del tycoon che nel 2016 conquistò la nomination ‘contro’ il partito.
Interessante possibilità.