Eliminare i Superdelegati?
Quattro anni fa, Tulsi Gabbard (Rappresentante che sarà nel 2020 in corsa senza fortuna per la nomination democratica), lanciò una ‘petizione’ per l’eliminazione dei Superdelegati dal processo elettorale dell’Asinello (tra i repubblicani hanno scarso se non nullo peso) teso a decidere in sede di Convention il nome del candidato ufficiale alla Presidenza.
In verità (per quanto una recente modifica dei regolamenti permettano loro di votare appunto alla Convention solo a partire dal secondo ballottaggio), decisamente notevole il peso che possono avere tali particolari delegati.
Sono costoro determinati Stato per Stato (come i colleghi ‘comuni’) nel corso delle Primarie e dei Caucus ma non sono necessariamente collegati ad uno dei candidati ed hanno pertanto la possibilità di esprimersi con il voto per l’uno o per l’altro.
Vengono scelti tra gli esponenti politici e partitici e sono decisamente numerosi: nel 2020, ben più di settecento.
È evidente che nell’ipotesi in cui nessuno dei pretendenti alla designazione ufficiale abbia la maggioranza possono determinarla.
Discutibili sul piano della democrazia secondo Gabbard (e non solo, visto che i seguaci di Bernie Sanders erano della stessa idea) la cui ‘petition’ non ebbe però successo.