Gingrich vice Trump? Quali le ragioni?
Lo sappiamo, Donald Trump è un maverick, inviso al partito che rappresenterà nella general election dell’8 novembre.
Cerca agganci, sostegni, partecipazioni all’ interno del GOP.
Deve fare in modo che le frange più lontane da lui (e ce ne sono!) trovino una ragione per votarlo.
Così, dovendo fra poco scegliere il vice (non solo, visto che dalle sue dichiarazioni pare intenda indicare anche qualcuno dei suoi futuri ministri), esamina nomi e personalità che possano dargli davvero un supporto in termini elettorali.
Ieri, a Cincinnati (l’Ohio è importantissimo), ha tenuto un discorso avendo accanto Newt Gingrich.
Il georgiano, già presidente della camera ai tempi di Bill Clinton, è la persona giusta per aprire all’elettorato di destra.
Farà parte – ha detto Trump – in un modo o nell’altro, dell’amministrazione, dovesse il magnate vincere.
Due le perplessità nel caso Gingrich fosse il running mate.
E’ troppo anziano (nato nel 1943) e il suo Stato è già sicuramente appannaggio repubblicano.
Dovesse subentrare (Trump faccia la corna), sarebbe un presidente ‘antico’.
Meglio, poi, essere affiancato da un esponente di uno Stato in bilico con molti grandi elettori e che possa essere conquistato.
Vedremo.