I ‘pontieri’
Sull’orlo del baratro?
Non pochi tra gli osservatori ritengono che la situazione in casa repubblicana sia praticamente irrimediabile.
Donald Trump certamente prescelto.
Due ex presidenti, i Bush, che non interverranno alla convention che lo incoronerà e non intendono fare campagna per lui.
Due ex candidati, John McCain e Mitt Romney, che si comporteranno allo stesso modo.
Lo speaker della Camera Paul Ryan che dichiara di non poterlo appoggiare…
E via dicendo.
E l’ipotesi concreta, non solo di perdere la corsa verso la Casa Bianca ma anche la maggioranza al senato la qual cosa comporterebbe conseguenze assai dolorose, per esempio in vista della scelta del giudice della Corte Suprema che dovrà sostituire Antonin Scalia.
Si può ben comprendere come, in siffatti frangenti, qualcuno, anche spaventato all’idea che si possa costituire un terzo partito o che uno del maggiorenti esca per proporsi da indipendente, operi per ricucire.
Il governatore del New Jersey Chris Christie, l’ex sindaco della Grande Mela Rudolph Giuliani, il presidente del partito Reince Priebus, l’ex speaker Newt Gingrich, questi i primi ‘pontieri’ al lavoro.
Riusciranno nella loro intrapresa?
Certo, la botta – per quanto si andasse annunciando e si stesse concretizzando mano mano da tempo – è recente e le ferite devono essere ancora leccate.
Certo, può essere che qualcuno torni a proporre la vecchia idea del ‘buttiamo tutto all’aria e vediamo cosa succede’ guardando non tanto al prossimo novembre quanto agli anni GOP a venire.
Nessuna certezza oggi.
Occorre aspettare.