I record di Ronald Reagan
1984, 6 novembre, il Presidente repubblicano in carica Ronald Reagan, settantatreenne (1), vince a mani basse le elezioni nelle quali la Casa Bianca gli è contesa dal democratico ex Vice di Jimmy Carter Walter Mondale.
525 su 538 i Grandi Elettori conquistati.
I 13 che vanno al rivale sono relativi al District of Columbia (che si esprime invariabilmente per l’Asino dalla prima volta, 1964, nella quale è ammesso al voto) e al natio Minnesota (dove in verità vince per uno zero virgola).
Si tratta della più grande affermazione nelle Presidenziali dai tempi di George Washington (tutte e due le volte votato alla unanimità dai Grandi Elettori) e dal 1820 di James Monroe (un solo oppositore nel Collegio degli stessi).
Prestazione evidentemente eccezionale che peraltro era stata preceduta da quella ottenuta nel 1980, a sua volta da record dato che mai nessun candidato che non fosse un inquilino di White House in cerca di conferma (un ‘incumbent’) aveva catturato (né otterrà dopo) tanti Grandi Elettori: 489, espressi da 44 Stati.
Travolgente pertanto il ‘Ronnie’ 1980/1984.
Poco pronosticabili tali ‘valanghe’ di voti negli anni precedenti visto che la nomination del Grand Old Party gli era stata negata in sede di Convention sia nel 1968 che nel 1976 quando perse praticamente sul filo di lana da Gerald Ford.
(1) Ove si guardi all’età, Reagan è stato il più anziano Presidente eletto al primo tentativo (aveva 69 anni) nel 1980 e il più vecchio ‘incumbent’ rieletto (appunto settantatreenne).
Il primo record gli è stato sottratto da Donald Trump nel 2016 (era settantenne) mentre il secondo gli verrà strappato dal vincitore del voto del 3 novembre 2020 essendo entrambi i candidati (a Joe Biden mancheranno pochi giorni ai 78) più vecchi di lui.