Il giudizio su Obama e il raffronto con i suoi predecessori
Rasmussen Reports, 13 luglio (praticamente i dati sono gli stessi o pressappoco da tempo): giudizio favorevole per il quarantasette per cento;
giudizio contrario per il cinquantadue.
Giudizio assolutamente positivo per il ventinove per cento;
giudizio assolutamente negativo per il quaranta.
Guardando all’andamento del gradimento negli anni, Gallup – che oggi, in disaccordo con Rasmussen, lo indica al cinquantuno – dice che il picco positivo si è avuto appena dopo il primo insediamento (avvenuto il 20 gennaio 2009) con una percentuale favorevole del sessantasette per cento.
Il picco negativo del quaranta per cento è stato raggiunto in dodici occasioni, l’ultima agli inizi di novembre del 2014.
Guardando al gradimento dei predecessori di Obama nel medesimo momento (luglio dell’ultimo anno del secondo mandato), sempre secondo Gallup, abbiamo
Obama cinquantuno per cento;
George Walker Bush trentadue;
Bill Clinton cinquantotto;
Ronald Reagan cinquantatre;
Lyndon Johnson (per quanto il suo non fosse il secondo mandato personale visto che nel primo era subentrato a Kennedy) quaranta;
Dwight Eisenhower cinquantasei;
Harry Truman (situazione analoga a quella di Johnson in quanto subentrato a F.D. Roosevelt) ventinove.
Non pochi osservatori ritengono che un gradimento di rilievo del presidente in scadenza possa favorire un successore del suo stesso partito.
In realtà, il buon esito di Eisenhower non favorì fino alla vittoria Richard Nixon che perse da Kennedy e l’alto livello del gradimento di Bill Clinton non determinò affatto la vittoria di del suo vice Al Gore.