Il riscaldamento globale come argomento elettorale
Arriva Trump sulla Costa Pacifica devastata dagli incendi e, fra l’altro, in un discorso, sostiene che “presto farà fresco”.
Apriti cielo.
Biden lo accusa perfino di essere “il piromane del clima”.
In effetti, il Presidente ha più volte definito “una bufala” ogni riferimento al cambiamento climatico.
Orbene – come si vedrà, senza prendere posizione dall’una o dall’altra parte – negare i cambiamenti climatici come fa il tycoon è storicamente (scienza a parte) impossibile, mentre, al contempo, è assolutamente errato attribuire il riscaldamento del Pianeta all’imperdonabile inquinamento antropico.
Da sempre – documentati in modo inoppugnabile e agli storici ben noti – la Terra propone ‘periodi’ (che durano secoli) alternati caldi e freddi.
Partendo dall’anno 800 d. C. circa (è del tutto ovvio che le date siano solo indicative) e tralasciando gli infiniti precedenti cambiamenti, abbiamo avuto prima l’Optimum Climatico Medievale e poi la Piccola Glaciazione.
Viviamo dal 1850 nel Nuovo Periodo Caldo.
Le temperature in questi lunghi tempi lentamente salgono, lentamente scendono per poi lentamente risalire.
Così è innegabilmente e quindi a meno di sostenere che anche tra il IX e il XIV secolo l’uomo inquinasse come fa oggi…