Kamala Harris Vice di Biden
Non è certamente una sorpresa.
Fin dal primo momento, il nome più ricorrente quale probabile fiancheggiatrice (doveva essere una donna) di Joe Biden nel ticket democratico era il suo.
Quello – si intende – della Senatrice della California Kamala Harris.
Già contendente dello stesso Biden per la nomination e già molto critica nei confronti dello stesso nei primi dibattiti interni al partito, Kamala e nata ad Oakland il 20 ottobre 1964 e, dopo una brillante carriera a livello locale, siede in Senato a seguito delle elezioni del 2016.
Di origini afroamericane e indiane (asiatiche), sarà quindi la terza Signora in corsa per il ruolo vicario (guardando ai due partiti maggiori) dopo Geraldine Ferraro (con Walter Mondale nel 1984) e Sarah Palin (nel 2008 con John McCain), entrambe sconfitte.
Da un punto di vista strettamente elettorale, non porterà Grandi Elettori a Biden perché la California era già sicuramente democratica (non è di questi tempi neppure lontanamente uno ‘swing State’).
La decisione è stata difficile come dimostra il tempo impiegato ma in qualche modo, guardando avanti, va considerata ‘giusta’.
Occorreva affiancare al ‘vecchio’ presumptive nominee una persona più giovane che avesse già dato buona prova di sé.
Occorreva pensare anche a possibili passaggi di testimone.
Si discuterà molto di questa comunque saggia indicazione che Donald Trump – poteva essere altrimenti? – attacca da subito con veemenza.