La sostanziale assenza dei Libertariani e dei Verdi
Non che i Verdi USA o il Libertarian Party abbiano davvero mai avuto un successo tale da far pensare a un loro ‘decollo’.
Fatto è, però, che un qualche successo lo avevano avuto e non si può certamente dimenticare che nel 2016 il ticket libertariano formato da Gary Johnson e Bill Weld si era benissimo comportato ottenendo il miglior risultato di sempre.
È la campagna in atto, invece, sostanzialmente orfana da questo punto di vista.
I candidati dell’uno e dell’altro partito ‘terzo’ sono veri Carneadi dei quali nessuno si occupa.
Il Libertarian Party ha avuto per un attimo la possibilità di contare anche questa volta.
Un attimo, prima che il Rappresentante del Michigan ed ex repubblicano Justin Amash rinunciasse ad una candidatura annunciata in grave ritardo e dubitando.
Così stando le cose, difficile davvero che qualche Stato particolarmente conteso tra Biden e Trump vada da una parte piuttosto che dall’altra a causa del voto appunto ‘terzo’.
(Nel predetto 2016, il fondamentale e decisivo Wisconsin fu preda di Trump per meno di 23.000 voti popolari in più su all’incirca 3.000.000 di votanti.
Ebbene, nell’occasione Gary Johnson colà prese oltre 106.000 suffragi.
Nessuno può davvero sostenere che quei voti sarebbero altrimenti andati a Hillary Clinton ma resta in proposito un dubbio).