L’America e ‘l’anno senza estate’
Aprile 1815.
Isole della Sonda.
Il vulcano Tambora esplode.
Nel cielo, miliardi e miliardi di metri cubi di cenere.
1816.
L’emisfero settentrionale terrestre è sotto un pesante ‘velo’ (che permarrà, diminuendo di portata, per anni) che impedisce ai raggi del sole di penetrare.
Conseguenza inevitabile, ‘l’anno senza estate’.
Niente raccolti, crisi, fame, carestia, malattie, morte.
È il territorio degli Stati Uniti d’America tra quelli più colpiti.
È questa catastrofica situazione per quanti – coltivatori o allevatori che siano – si trovano ad avere a che fare con tutto ciò e ne hanno le forze una spinta non indifferente a cercare altrove metodi e modi di sopravvivenza.
È questa situazione protratta nel tempo che motiva non pochi a spingersi verso terre ignote, verso il West, verso la costa pacifica.
Verranno anche per questo gli USA a contatto ulteriore con i territori messicani che più tardi conquisteranno.