Le elezioni 2020 come ‘canto del cigno’ di una intera generazione
Ok, il candidato nato addirittura prima di Pearl Harbor (Bernie Sanders ha aperto gli occhi l’8 settembre del 1941 e l’attacco giapponese è datato 7 dicembre 1941) ha lasciato la corsa per la nomination democratica ma non per questo si può guardare alla politica di vertice USA come a una palestra per giovani.
Il Presidente Trump è del giugno 1946 e pertanto si appresta a compiere settantaquattro anni.
Il ‘presumptive nominee’ democratico Joe Biden è nato il 20 novembre del 1942 e diciassette giorni dopo le elezioni raggiungerà le settantotto primavere.
La Speaker della Camera Nancy Pelosi ha da poco toccato il gran bel traguardo degli ottanta.
Il Presidente pro tempore del Senato Chuck Grassley batte tutti visto che a settembre festeggerà l’ottantasettesimo genetliaco.
Non è l’America un Paese politicamente per giovani, guardando alla realtà.
Non, ovviamente, che essere, per dire, quarantenni garantisca chissà quali capacità e performance, ma insomma.
Segneranno comunque le elezioni 2020 da questo punto di vista necessariamente il canto del cigno di una intera generazione dato che risulta davvero difficile pensare a un 2024 nel quale le stesse facce (Trump obbligatoriamente, fosse il 3 novembre confermato, per via del dettato dell’Emendamento del 1951) si ripropongano.