Le elezioni postali, strumento da tempo sotto giusta critica
Sono sotto critica le elezioni postali negli Stati Uniti da molto prima che delle possibili truffe elettorali parlasse Donald Trump.
Ovviamente, infinitamente più usate causa Covid in questo 2020, erano state oggetto già nel 2005 di esame ad opera di una Commissione bipartitica guidata dall’ex Presidente Jimmy Carter per i democratici e dall’ex Segretario di Stato James Baker III per i repubblicani.
Le conclusioni alle quali era pervenuta la citata Commissione erano negative.
Nessuno poteva (e può) garantire – per cominciare – la correttezza del voto postale come invece possibile ai seggi.
Chi in verità il votante essendo impossibile ogni verifica?
Quanti indotti dai familiari ad esprimersi non secondo le proprie idee e preferenze?
Gli anziani?
Gli handicappati?
I malati gravi?
Uno strumento assolutamente imperfetto da utilizzare con ogni precauzione e in casi particolarissimi invece adottato a cascata.
Chiunque non intenda approfittare di queste evidenti possibilità fraudolente dovrebbe concordare con Carter e Baker a prescindere dalle posizioni partitiche.