L’ultimo attacco repubblicano a Trump
John Kasich fa sapere di non essere minimamente coinvolto in quanto sta accadendo.
Anche se il suo nome viene, con altri, speso dai rivoltosi.
E’ che quanti nel GOP non riescono ancora a digerire la oramai prossima nomination di Donald Trump e non hanno deciso semplicemente di defilarsi (i Bush, finora) stanno cercando di convincere il National Rules Committee del partito a cambiare le regole.
A revocare la disposizione che obbliga i delegati a votare secondo l’impegno preso.
Il Committee in questione – composto da centododici persone – si riunirà pochissimi giorni prima della convention di Cleveland.
Difficilissimo accetti di cedere alle pressioni in atto.
Politicamente, sarebbe altresì un suicidio.
Ammesso che la richiesta venga accolta e che dipoi Trump venga battuto, quali le conseguenze se non una spaccatura verticale del partito e una sicura sconfitta a novembre, con buona probabilità anche nella consultazione per il rinnovo della camera e parzialmente del senato.
E dove andrebbero a finire i milioni e milioni di voti espressi a favore del tycoon nelle primarie?
Non conterebbero nulla?