‘No winner take all’, un problema per i democratici

Lo sapete, le regole che governano l’attribuzione da parte degli Stati dei delegati alle Convention sono di competenza partitica.

Possono quindi – e in effetti lo fanno – i partiti decidere in merito.

Ora, mentre tra i repubblicani in non pochi casi vige il ‘winner take all’ (assoluto o relativo che sia), così non è in casa democratica laddove i delegati vengono attribuiti proporzionalmente (tot voti ricevuti, tot delegati).

Conseguenze?

Più rapido e possibile il raggiungimento della maggioranza assoluta degli stessi delegati da parte di un candidato tra i GOP.

Più lungo e difficile tra gli asinelli.

Orbene, il fatto che oggi i pretendenti democratici alla nomination siano più di venti fa pensare – dividendosi i voti – che sia possibile arrivare alla Convention dem senza un vincitore annunciato.

Una ‘brokered Convention’, quindi?

 

PS

Come altra volta scritto, il sistema ‘winner take all’ assoluto è altresì quello in uso in quarantotto Stati e nel Washington DC per l’attribuzione dei ‘Grandi Elettori’ e prevede che tutti i delegati ai quali lo Stato ha diritto vengano attribuiti al candidato che ha più voti popolari qualsiasi sia la percentuale raggiunta e quindi anche se inferiore al cinquanta per cento.

Il ‘winner take all’ relativo prevede la attribuzione al candidato di tutti i delegati solo se abbia superato il cinquanta per cento dei suffragi, altrimenti la divisione dei citati delegati è proporzionale.