Perché il Senato USA è “la camera che non muore mai”
L’ho già detto e scritto ma vale la pena ripeterlo.
Allorquando si procedette alla elezione da parte dei legislativi dei singoli Stati dei primi ventisei Senatori (tredici le ex colonie e due per ciascuno Stato gli eligendi alla Camera Alta), i prescelti furono divisi in tre gruppi pressappoco di uguale entità numerica.
Il primo gruppo sarebbe restato in carica due anni.
Il secondo quattro.
Il terzo sei.
Di modo che successivamente il rinnovo del mandato della durata di sei anni avvenisse ogni volta per un terzo.
Si voleva evitare che l’arrivo sulla scena politica di un nuovo partito potesse radicalmente e di colpo mutare gli equilibri in atto.
Oggi – cinquanta essendo gli Stati e per conseguenza cento i Senatori – le elezioni senatoriali riguardano di volta in volta trentatre, trentatre e trentaquattro seggi.
È il Senato “la camera che non muore mai” per questa sua specificità.