Presidenti ‘di minoranza’
Infinite le discussioni conseguenti la vittoria per Grandi Elettori e non per voto popolare a livello federale di Donald Trump nei confronti di Hillary Rodham Clinton nel 2016.
Come più volte ricordato, non era quella la prima volta che una situazione consimile si verificava.
Avevano già vinto ottenendo un minor numero di suffragi John Quincy Adams nel 1824, Rutherford Hayes nel 1876, Benjamin Harrison nel 1888, George Walker Bush nel 2000.
Ora, 1824 a parte (un caso del tutto particolare, unico, perché nessuno dei quattro candidati in lizza aveva ottenuto nella circostanza la maggioranza assoluta né tra i votanti né in termini di Grandi Elettori ragione per la quale la nomina era stata effettuata dalla Camera dei Rappresentanti), nei quattro restanti eventi (2016 incluso), i pretendenti alla Casa Bianca in competizione erano due.
(In ognuna delle tornate in questione il repubblicano era risultato eletto pur avendo il democratico prevalso in termini di voti popolari).
Quando però si guardi ad altre sfide aventi un numero superiore a due di candidati numerose altre contese presentano risultati simili.
Sono cioè state vinte da un concorrente capace sì di raccogliere il numero ‘giusto’ di Grandi Elettori ma il cui voto popolare è risultato inferiore alla somma dei suffragi ottenuto dai due o più rivali.
1860, Abraham Lincoln raccoglie un 1.865.000 consensi.
La somma di quelli ottenuti dai tre competitori (Stephen Douglas, John Breckinridge e John Bell) è pari a 2.800.000 circa.
1912, Woodrow Wilson prevale ottenendo il consenso di poco meno di sei milioni trecentomila votanti.
Se mettiamo insieme i suffragi di Theodore Roosevelt, William Taft e Eugene Debs (suoi avversari) arriviamo a 8.500.000 circa.
Lincoln e Wilson sono pertanto da annoverare tra i ‘ Presidenti di minoranza’!
Così anche Zachary Taylor (1848), James Buchanan (1856), Grover Cleveland (seconda elezione 1892), ancora sia pure per pochissimo Wilson nel 1916, Harry Truman (1948), Richard Nixon la prima volta (1968), Jimmy Carter (1976) e Bill Clinton nella circostanza 1992.
Quindici quindi in totale le elezioni andate a favore dei cosiddetti ‘Presidenti di minoranza’.
Non poche.
Nessuno dovrebbe quindi meravigliarsi quando accade.