Quando, come accadrà nel 2020, si è votato il 3 novembre
È dalla tornata elettorale del 1848 che si vota “il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre dell’anno bisestile”.
(Prima, le votazioni si svolgevano nell’arco di più settimane, con epicentro comunque nel mese di novembre).
Nel 2020 i cittadini elettori saranno chiamati al voto il 3 del penultimo mese dell’anno.
Ecco i precedenti (è già capitato sei volte) in proposito.
3 novembre 1868: prima votazione per le Presidenziali dopo la fine della Guerra di Secessione; vince il Generale Ulysses Grant, repubblicano, sconfiggendo nettamente il democratico Horatio Seymour.
3 novembre 1896: l’unica circostanza nella quale uno dei candidati è tale per due diversi partiti (democratico e populista) ed è per questo accompagnato da due candidati Vice.
Si tratta del grande oratore e demagogo William Jennings Bryan (alla sua prima prova: sarà di nuovo in corsa nel 1900 e nel 1908) che però perde dal repubblicano William McKinley.
1908: terza sconfitta (un record per candidati dei due partiti dominanti dal 1856) del citato William Jennings Bryan.
Ad opera del repubblicano William Taft.
1936: seconda e oceanica affermazione di Franklin Delano Roosevelt che vince in quarantasei Stati su quarantotto lasciando al repubblicano Alf Landon la miseria di otto Grandi Elettori su cinquecentotrentuno.
1964: Lyndon Johnson vince a valanga sul GOP Barry Goldwater che cattura solo sei Stati.
Si tratta di una rivoluzione geopolitica epocale visto che i democratici si affermano in tutto il Nord dell’Unione, laddove in precedenza erano latitanti, e considerando che per la prima volta i repubblicani – peraltro come detto travolti – conquistano parte del Sud dove in precedenza non erano neppure considerati.
1992: prima affermazione di Bill Clinton che defenestra il GOP George Herbert Bush.
Questi perde anche per la presenza di un terzo candidato indipendente di notevole peso elettorale.
Si tratta di Ross Perot che arriva al diciannove per cento dei voti popolari ma non conquista neppure uno Stato (e quindi nemmeno un Grande Elettore).
Sei precedenti davvero interessanti (per quanto, conoscendo le pieghe delle elezioni, difficile davvero trovarne una senza specificità).