Quando Jimmy Carter vinse davvero per un pelo
Elezioni Presidenziali del 1976.
Il risultato ufficiale riporta 297 Grandi Elettori a favore del democratico Jimmy Carter conto i 240 attribuiti al Capo dello Stato uscente il repubblicano Gerald Ford.
In totale, 537.
Questo perché in sede di Collegio uno dei delegati nazionali (che erano e sono 538) si era espresso per Ronald Reagan.
Ora, visto che Carter aveva preceduto Ford nelle Hawaii per meno di 4.000 voti popolari e in Ohio per poco più di 5.500, si calcolò che lo spostamento dall’uno all’altro di quei 10.000 voti scarsi (i votanti furono circa 80 milioni!) avrebbe provocato il travaso dei totali 29 Grandi Elettori ai quali i due Stati avevano diritto (4 le isole e 25 lo Stato continentale) e la conseguente impossibilità da parte del citato Collegio di eleggere il Presidente.
Carter avrebbe avuto difatti 269 delegati nazionali a favore (uno in meno della maggioranza assoluta pari a 270) mentre Ford ne avrebbe raccolti 268.
Si sarebbe cioè verificato quanto accaduto solo nel 1824 allorquando, secondo il disposto del XII Emendamento del 1804, nessuno avendo raggiunto la prescritta maggioranza, la nomina passò per competenza alla Camera dei Rappresentanti.
Considerato il fatto che nella circostanza il voto camerale si esprime per Stati e vale uno (non contando, come in precedenza, il numero degli abitanti) nonché i risultati delle coincidenti votazioni per la Camera, Gerald Ford sarebbe restato a White House!