Quarantacinque Presidenti (!?): qualcosina in proposito
In premessa, il mandato di Presidente degli Stati Uniti è quadriennale.
Dal 1848 si vota per la scelta dei Grandi Elettori (cui spetta la nomina del Capo dello Stato) “il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre dell’anno bisestile”.
I citati delegati alla nomina esercitano il proprio mandato “il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del successivo mese di dicembre”.
Nell’ipotesi estrema (occorse nel 1824) in cui nessuno dei candidati possa contare sulla maggioranza assoluta dei Grandi Elettori, la nomina sarà compito nel successivo gennaio della rinnovata Camera dei Rappresentanti, mentre la scelta del vice avrà luogo, sempre a gennaio. ad opera del rinnovato Senato.
Ad evitare equivoci, è solo dal 1937 (a seguito delle elezioni 1936) che il Presidente entra in carica il 20 gennaio dell’anno successivo alla elezione.
Prima, dal 1793, subentrava il 4 marzo sempre dell’anno successivo.
Ovviamente, il Vice che subentri a seguito della morte o delle dimissioni del titolare lo fa quando necessario e non a data prestabilita.
È, come tutti sanno, Donald Trump il quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti.
È però il quarantaquattresimo uomo ad occupare l’alto incarico.
Questo perché Grover Cleveland – eletto due volte non consecutivamente (1884 e 1892) – è conteggiato sia quale ventiduesimo che quale ventiquattresimo Capo dello Stato USA.
(Se i mandati sono consecutivi, invece, la numerazione è unica, ragione per la quale, per esempio, pur essendo risultato vincitore in quattro – successive 1932, 1936, 1940, 1944 – occasioni, Franklin Delano Roosevelt è ‘solo’ il trentaduesimo Presidente in elenco.
Per incidens, è in conseguenza della sua quadruplice vittoria che il Congresso approvò l’Emendamento Costituzionale che impedisce una terza elezione).
Otto gli inquilini di White House deceduti in corso di mandato.
Quattro per cause naturali: nell’ordine, William Harrison, Zachary Taylor, Warren Harding, il predetto F. D. Roosevelt.
Quattro assassinati: sempre nell’ordine, Abraham Lincoln, James Garfield, William McKinley, John Kennedy.
Visto che Harrison, Lincoln, Garfield, McKinley, Harding, F. D. Roosevelt e Kennedy erano stati tutti eletti o rieletti in un anno che terminava con lo zero (nell’ordine: 1840, 1860, 1880, 1900, 1920, 1940, 1960) si parlò a lungo di ‘Maledizione dell’anno zero’.
Due i Presidenti morti proprio alla Casa Bianca, entrambi ex generali: William Harrison e Zachary Taylor.
Harding morì invece a San Francisco.
F. D. R. a Warm Springs.
Uno il Capo dello Stato dimissionario: Richard Nixon.
Nove i Vice Presidenti subentrati: nell’ordine, John Tyler, Millard Fillmore, Andrew Johnson, Chester Arthur, Theodore Roosevelt, Calvin Coolidge, Harry Truman, Lyndon Johnson, Gerald Ford.
Tra questi, solo Theodore Roosevelt, Coolidge, Truman e L. Johnson si ripresentarono ‘in proprio’, per così dire, e furono rieletti.
Ford è l’unico uomo politico ad essere diventato Presidente senza essere stato eletto né Vice (era subentrato con procedura parlamentare nell’incarico al dimissionario Spiro Agnew), né titolare (subentrò a Nixon che lasciava).
Arrivato l’uomo di Omaha per questa particolare strada, personalmente candidato nel 1976, fu sconfitto.
John Adams, Thomas Jefferson, Martin Van Buren, George Herbert Bush sono, ancora nell’ordine, i Vice che si sono presentati dopo avere esercitato il vicariato e sono stati eletti.
Nixon fu sconfitto (da Kennedy) nel 1960 dopo i due quadrienni come Vice di Eisenhower ma si rifece poi nel 1968 (unica ‘resurrezione’).
Millard Fillmore non si candidò nel 1852, dopo essere subentrato a Taylor, ma, perdendo, quattro anni dopo.
I Presidenti sconfitti al loro (o ai loro) primo (i) tentativo (i) e dipoi vincenti sono stati, nell’ordine, John Adams, Thomas Jefferson, Andrew Jackson e Richard Nixon.
I Presidenti non subentrati in quanto Vice in cerca di conferma e battuti sono stati: John Adams, John Quincy Adams, William Taft, Herbert Hoover, George Herbert Bush.
Specifico il caso del citato Cleveland, è vero sconfitto ma dopo altri quattro anni rieletto.
I Capi di Stato figli di un predecessore sono stati John Quincy Adams (di John) e George Walker Bush (di George Herbert).
Il confronto diretto democratici/repubblicani data 1856 perché il Partito Repubblicano fu fondato nel 1854.
La sequenza più lunga di permanenza a White House da parte di un partito è quella repubblicana 1861 (4 marzo, insediamento Lincoln) 1885 (4 marzo, passaggio delle consegne tra Chester Arthur e il Democratico Cleveland).
Ove si escluda la quadruplice vittoria di F. D. Roosevelt seguita dal l’affermazione di Truman, in nessun’altra occasione il Partito Democratico ha occupato consecutivamente la Casa Bianca per più di due mandati.
Non cosi, come sopra visto e come ripetuto tra il 4 marzo 1921 (insediamento Harding) e il 4 marzo 1933 (ultimo giorno di Coolidge) e tra il 1981 (20 gennaio, insediamento Reagan) e il 1993 (20 gennaio, ultimo giorno di George Herbert Bush) per i repubblicani.