Trump vs Biden, nell’attesa del KO
Ben lo vediamo, le circostanze, Coronavirus compresa, e la personalità del Presidente – usando un linguaggio mutuato dal pugilato, dal calcio e dal tennis – costringono il ‘presumptive nominee’ democratico Joe Biden ‘in un angolo’, a ‘giocare di rimessa’, a ‘cercare il contropiede’.
Fatto è che i temi li impone continuamente l’inquilino della Executive Mansion.
Che Biden con i suoi deve rincorrere.
Che può avere davvero voce in capitolo solo nel caso in cui il Presidente e il suo governo sbaglino.
(E a questo specifico riguardo, nessuno può assicurare che quanto Biden denunci come errato o negativo sia così ritenuto dagli Americani, dagli elettori, se non in parte).
Tornando alla boxe.
Di certo i repubblicani si augurano che gli attacchi di Trump conducano, come quelli di George Foreman a Joe Frazier, al KO del rivale.
Altrettanto certamente, i democratici guardano al Muhammad Ali capace di sopportare per sette riprese il martellamento del medesimo Foreman e di stenderlo infine quando stremato dai suoi stessi attacchi.
Un knock out, comunque.
Dall’una o dall’altra parte che sia.