Una riflessione a proposito dell’importanza nel momento elettorale delle possibili nomine alla Corte Suprema
Come detto e ripetuto infinite volte, nelle elezioni per il rinnovo della Camera e, parzialmente, del Senato – sempre, quelle Mid Term ovviamente comprese – la massima attenzione deve andare ai risultati concernenti la Camera Alta.
Un Presidente che abbia contro i Rappresentanti incontra ovvie difficoltà.
Un Presidente che si trovi con entrambi i rami del Congresso contrari è per definizione una ‘anitra zoppa’.
Tutto giusto.
Conservare – o aumentare come accaduto a Trump nel 2018 – peraltro, la maggioranza al Senato è determinante (determinante) quanto alla nomina presidenziale e conferma da parte dello stesso consesso dei Giudici della Corte Suprema!!!
Lo si è visto ieri con la sentenza favorevole alla amministrazione a proposito del famigerato Muro messicano.
Lo si è visto, si vede e si vedrà in innumerevoli altre ben più significative e socialmente incidenti situazioni.
Donald Trump ha potuto nominare due membri della Corte perché un Senato a lui favorevole ne ha accettato le decisioni.
Ha così prodotto una Corte per definizione conservatrice a lui vicina.
Certo, occorre se possibile vincere le elezioni congressuali per governare al meglio ma è indispensabile (indispensabile) avere un Senato amico per indirizzare durevolmente la politica e la vita sociale americana.
Durevolmente, a volte per decenni.