‘Victory Party’ prima di una dura sconfitta? Ebbene, sì!
È in data 28 ottobre 1980, con le votazioni fissate al vicino 4 novembre, che il Presidente democratico Jimmy Carter e il candidato repubblicano Ronald Reagan si confrontano in un dibattito il cui esito gli osservatori non riescono (?!) a valutare.
Come si faceva allora, immediato, il successivo ‘Victory Party’ (anche in campo GOP) nel quale il Presidente e il suo Vice Walter Mondale, a prescindere, festeggiavano.
Ora, a parte la constatazione che il pregiudiziale appoggio della stampa agli Asinelli anche a questo riguardo – appoggio arrivato a mettere in dubbio la effettivamente travolgente vittoria di Reagan – è (e resta) deprimente, dobbiamo davvero credere che i democratici nella circostanza non abbiano invece benissimo compreso cosa sarebbe di lì a pochi giorni successo?
Che Carter sarebbe stato il secondo (l’ultimo, altresì, come sappiamo ora) tra loro a non essere confermato?
Non è affatto così.
Erano talmente consci della prossima batosta (tale fu) che Carter per primo sarebbe arrivato – cosa che gli fu rimproverata dai colleghi candidati al Congresso che dal suo comportamento furono penalizzati – a riconoscere la sconfitta politicamente troppo presto.
Una volta indetto, un ‘Victory Party’ non può certamente essere annullato né celebrato come un funerale!