A proposito delle strade che la Provvidenza percorre

Con l’eccezione (davvero eccezionale) di Harry Truman e Lyndon Johnson (entrambi arrivati alla carica a seguito della morte di un Presidente idolatrato e in verità, come si è ampiamente constatato, del tutto a loro inferiore, al cui fianco erano stati collocati obtorto collo a patto che non disturbassero il manovratore), dei quali il partito pressappoco si vergogna non citandoli praticamente mai, i Capi dello Stato democratici del Novecento sono da considerare (magari simpatici come Bill Clinton) mediocri ivi compreso il tanto strombazzato Franklin Delano Roosevelt e il parolaio (come lo aveva etichettato Martin Luther King) John Kennedy ai quali, citando all’inizio il missouriano e il texano, ho fatto sopra riferimento.
Nei fatti, che contano più delle falsissime narrazioni, in politica interna ovviamente determinante per il vivere civile, quanto in specie ai diritti sociali e delle minoranze, quanto al progresso in genere, infinitamente deve il Paese ai due il secondo dei quali con la rivoluzione elettorale del 1964 ha determinato e ancora oggi configura la geopolitica americana.
Se il giudizio dev’essere dato guardando alle capacità dimostrate d’essere in grado di far recuperare alla nazione il gap che invariabilmente si compone tra una realtà sociale sempre più avanzata e una legislazione arretrata, loro pari tra i repubblicani novecenteschi Theodore Roosevelt e Ronald Reagan. A ben vedere, arrivato a White House anche Teddy a seguito di un decesso nel caso tragico e con molta più difficoltà di quanto si pensi (cercava la Nomination dal 1968) il vecchio Ronnie. Le strade imperscrutabili decise dalla Provvidenza!

11 agosto 2024