Il Proibizionismo, 1920/1933

Il 16 gennaio 1920 entrò in vigore in tutti gli Stati Uniti il Diciottesimo Emendamento alla Costituzione americana, provvedimento carico di conseguenze inimmaginabili per i promotori.
Riguardava, naturalmente, il divieto alla vendita di tutte le bevande alcoliche nell’intero territorio nazionale.
Aveva così inizio il periodo del ‘Proibizionismo’.
La legge in sé apparve allora nient’altro che il necessario coronamento sul piano federale di tutta quella serie di disposizioni, emanate già a partire dal precedente secolo da molti singoli Stati, che avevano proibito l’alcol a livello locale.
Per il raggiungimento di tale fine si erano battuti diversi movimenti tra i quali, in particolare, la ‘Anti Saloon League’ e la ‘Women’s Christian Temperance Union’.
Per celebrare degnamente l’Emendamento, nel gennaio del 1920 furono distribuiti in tutti gli Stati Uniti cartoncini che auguravano a uomini, donne e ragazzi “un felice anno asciutto”.
Il primo, immediato accadimento susseguente all’entrata in vigore della legge fu la rapina ad un camion carico di whisky scozzese.
In poco tempo, a New York, dove esistevano quindicimila saloon legali prima del proibizionismo, sorsero trentaduemila ‘Speakeasies’, come venivano chiamati i bar privi di licenza.
La nuova legge – mai fatta rispettare nella realtà – offrì grandi occasioni ai delinquenti di ogni tipo che si trasformarono rapidamente in contrabbandieri, commercianti e venditori di liquori.
Il livello più alto di asservimento al vizio fu raggiunto da Chicago.
Nel 1920, la città era in mano al capo della malavita mafiosa ‘Diamond’ Jim Colosimo, che fu, però, presto eliminato da Johnny Torrio, il quale, in soli quattro anni di dominio del traffico degli alcolici, guadagnò tanto da decidere di abbandonare il campo e di ritirarsi a vita privata.
Gli subentrò quello che diventerà rapidamente il più famoso gangster del mondo: Al Capone.
Al boss vennero attribuiti, negli anni, oltre quattrocento omicidi e lui stesso si lamentava dicendo: “Mi vengono accollati tutti i morti, tranne i caduti in guerra”.
Con Capone – non solamente a Chicago – al dominio della legge si era sostituito il puro esercizio del potere del più forte.

Qualche interessante dato sull’epoca.
A Chicago, tra il 1927 e il ’32, ci furono duecentoventisette assassini e nessuna incriminazione.
Nel 1925, sedicimila arresti per ubriachezza.
Nel 1927, i decessi per alcolismo aumentarono del seicento per cento rispetto al 1920.
In un solo anno di proibizionismo gli USA consumarono novecento milioni di litri di liquore forte, tremila milioni di litri di bevande a base di malto e cinquecento milioni di litri di vino.
Fino al 1932, i dati ufficiali davano oltre duemila gangsters morti insieme a cinquecento agenti delle varie polizie.

La marea montante di protesta popolare contro tale situazione unita alle conseguenze economiche del crollo di Wall Street, nonché la nomina a Presidente, nel 1932, di Franklin Delano Roosevelt portarono alla formulazione ed approvazione del Ventunesimo Emendamento alla Costituzione che abrogava quello del 1920 e sconfessava definitivamente il Proibizionismo (5 dicembre 1933).

Al riguardo
Cosa ci si attendeva approvando l’Emendamento che imponeva il cosiddetto Proibizionismo?
Una buona risposta a questa domanda l’abbiamo leggendo cosa scrisse al riguardo Alice Roosevelt Longworth, figlia di Theodore Roosevelt:
“Quando arrivò, brontolammo,scrollammo le spalle, decidemmo di usare le scorte che possedevamo, e quando quelle finirono concentrammo la nostra attenzione sulla produzione del vino e la distillazione casalinghe, pensando che indubbiamente le forniture sarebbero arrivate col contagocce da una fonte o dall’altra.
Ritengo che nessuno di noi avesse minimamente previsto la fiorente industria del contrabbando che si sarebbe sviluppata, la totale e organizzata violazione della legge e dell’ordine”.

Va a questo proposito ricordato cosa ebbe a dire anni dopo Orson Welles:
“Come tutte le culture protestanti o ebraiche, gli Stati Uniti vennero fondati sull’idea che la parola di un uomo ha un valore.
Altrimenti non saremmo potuti andare nel West, dato che era senza legge.
La parola di un uomo doveva contare qualcosa.
La mia teoria è che tutto andò in malora con il Proibizionismo, perché era una legge che nessuno poteva rispettare.
In quel momento il concetto di sovranità della legge si guastò…
Quando la gente accetta che infrangere la legge è normale, tutta la società ne risente”.
(Da ‘A pranzo con Orson Welles. Conversazioni tra Henry Jaglom e Orson Welles’, a cura di Peter Biskind, Adelphi, 2013)

10 maggio 2024

Ogni singolo voto conta!

Il primato appartiene ovviamente alla Florida.
Ovviamente perché il riferimento è al 2000, quando – ricordano tutti – gli Elettori (iniziale maiuscola per distinguerli da quelli comuni visto che loro specifico compito è eleggere l’inquilino della Executive Mansion) di quello Stato, decisivi per l’attribuzione della Casa Bianca, furono assegnati, dopo corsi e ricorsi, dalla Corte Suprema a George Walker Bush, il quale, conteggi definitivi alla mano, aveva in effetti ricevuto cinquecentotrentasette suffragi popolari in più del rivale Al Gore, pari allo 0.009 per cento di quanti si erano recati alle urne.
Percentuale a parte, si può prevalere numericamente in uno Stato di davvero pochissime unità.
Nel 1892, per esempio, la California andò a Grover Cleveland per centoquarantasette voti.
Eccezionale – gli aventi diritto erano però poche migliaia di persone – il Maryland 1832 quando Henry Clay colà vinse di quattro.
Come si vede, chi voglia arrivare allo scranno presidenziale non può trascurare nessun singolo elettore.
Nessuno!!!

10 maggio 2024

Chester Arthur e il Meridiano di Greenwich

È solo nel 1884 che si stabilisce a livello internazionale che in luogo dei molti in uso il Meridiano di Greenwich sia quello fondamentale per i calcoli della latitudine e dei fusi orari.
Accade nel corso della Conferenza, appunto, Internazionale dei Meridiani che si tenne a Washington dall’1 ottobre all’1 novembre nel mentre la Presidenza di Chester Arthur volgeva al termine (repubblicano, organizzatore del consesso al quale presero parte quarantuno delegati in rappresentanza di venticinque Paesi tra cui l’Italia, sarebbe stato sostituito il 4 marzo del 1885 dal democratico Grover Cleveland, invero ancora a quel mentre da eleggere – lo sarà a seguito delle votazioni del giorno successivo alla chiusura della Conferenza stessa).
Ventidue le delegazioni favorevoli.
Una contraria: Santo Domingo.
Due le astensioni: Brasile e Francia.
Quest’ultima, considererà come Meridianofondamentale quello di Parigi fino al 1911.
La scelta di Greenwich fu determinata da due considerazioni: era già quello il Meridiano in uso per la bisogna negli Stati Uniti e gran parte delle carte nautiche lo utilizzavano.

10 maggio 2024

I Presidenti: Grover Cleveland

La scheda.
Nato nel 1837 a Caldwell (New Jersey), si avvicinò al Partito Democratico, iniziando così la propria carriera politica.
Dapprima Sindaco di Buffalo e poi Governatore del New York, fu il candidato democratico alla Presidenza nel 1884.
Divenuto Presidente, impostò una politica economica di stampo liberista: contrario a un eccessivo intervento statale in economia, ridusse fortemente i dazi doganali, riducendo al contempo il debito pubblico.
Terminato il primo mandato, fu sconfitto alle elezioni del 1888 dal repubblicano Benjamin Harrison.
Dopo un breve ritiro, accettò la candidatura democratica nel 1892, vincendo nuovamente le elezioni.
Durante il secondo mandato, affrontò la crisi economica attraverso una politica radicalmente liberista, rifiutando ogni aiuto statale alle aziende in difficoltà.
In materia monetaria difese a spada tratta il gold standard.
In politica estera si mantenne fedele ad un rigido isolazionismo e respingendo ogni tentativo inglese di espandere la propria influenza nelle Americhe.
Dopo il termine del secondo mandato, rifiutò di correre per un terzo e si ritirò a vita privata.
Morì nel 1908 a Princeton, in New Jersey.
E’ ad oggi l’unico Presidente americano ad aver esercitato due mandati non consecutivi.

10 maggio 2024

Barron Trump sarà uno dei delegati alla Convention repubblicana

Barron Trump, che si diplomerà la prossima settimana, finora tenuto lontano dai riflettori politici,
è stato scelto dal Partito Repubblicano della Florida come uno dei delegati dello Stato alla Convenzione Nazionale Repubblicana.

9 maggio 2024

Una vera ‘chicca’ sulla durata in carica del Presidente 

Si afferma che, a seguito della entrata in vigore dell’Emendamento costituzionale datato 1951, il limite massimo di durata in carica di un inquilino della Casa Bianca sia di 2.922 giorni – ossia otto anni due dei quali bisestili – essendo possibili solo due elezioni.
Così in effetti non è perché nel testo dello stesso Emendamento è previsto che in caso di successione del Vice nel secondo biennio di mandato del titolare quegli possa presentarsi autonomamente due volte (cosa non consentita nell’ipotesi di un subentro nel primo biennio di mandato del predetto).
Così stando le cose, il limite estremo di permanenza in carica è in verità di 3.653 giorni, ossia dieci anni, di cui tre bisestili, meno qualcosa, fosse anche un minuto.
Per farmi capire:
Lyndon Johnson è succeduto a John Kennedy il 22 novembre 1963 e quindi nel secondo biennio (il primo essendo terminato a mezzogiorno del 20 gennaio 1963) del mandato del predecessore.
Avrebbe pertanto potuto presentarsi nel 1964 (cosa che ha fatto) ma anche nel 1968 (cosa che non fece anche se, come detto, possibile).
Se fosse entrato a White House succedendo ad un John Kennedy ucciso il 22 novembre 1962 (un anno prima, per dire), pertanto durante il primo biennio in sella dello stesso, si sarebbe potuto candidare nel 1964 ma non nel 1968.
Se infine fosse entrato in carica il 20 gennaio del 1963 alle 12 e un minuto (appena iniziato cioè il famigerato secondo biennio del predecessore), si fosse ricandidato nel 1968 venendo eletto e infine avesse portato a conclusione l’ultimo suo quadriennio sarebbe arrivato ai citati 3.653 giorni meno un minuto.
Volendo, a 3.652 giorni, 23 ore e 59 minuti.

9 maggio 2024

Bilancio democratici repubblicani alla Casa Bianca dal 1948

Harry Truman, democratico, quattro anni, dal 1949 al 1953.
Dwight Eisenhower, repubblicano, otto anni, dal 1953 al 1961.
John Kennedy/Lyndon Johnson, democratici, otto anni, dal 1961 al 1969.
Richard Nixon/Gerald Ford, repubblicani, otto anni, dal 1969 al 1977.
Jimmy Carter, democratico, quattro anni, dal 1977 al 1981.
Ronald Reagan, repubblicano, otto anni, dal 1981 al 1989.
George Herbert Bush, repubblicano, quattro anni, dal 1989 al 1993.
Bill Clinton, democratico, otto anni, dal 1993 al 2001.
George Walker Bush, repubblicano, otto anni, dal 2001 al 2009.
Barack Obama, democratico, otto anni, dal 2009 al 2017.
Donald Trump, repubblicano, quattro anni, dal 2017 al 2021.
Joe Biden, democratico, dal 2021 al…
In totale, sette Capi dello Stato democratici e sei repubblicani (Gerald Ford non va in questa contabilità ricompreso essendo subentrato a seguito delle dimissioni di Nixon).
Nel complesso, trentasei anni di permanenza a White House degli Asinelli e quaranta degli Elefantini.
Nel periodo 1969/1993, un unico quadriennio democratico.
Dopo, dal 1993 al 2017, ciascuno degli eletti ha governato per due successivi mandati.
Donald Trump è il terzo Presidente che nel periodo viene sconfitto nei seggi nel tentativo di conferma.

9 maggio 2024

Un paio di particolarità di Franklin Delano Roosevelt

Franklin Delano Roosevelt, candidato alla Vicepresidenza nel 1920, fu demolito arrivando al fianco di James Cox soltanto al trentaquattro e uno per cento.
Franklin Delano Roosevelt, nel 1936, questa volta alla testa del ticket democratico e in cerca di conferma, si impose arrivando al sessanta e otto.
È il solo candidato alla carica vicaria e sconfitto ad arrivare poi alla Nomination personale e per di più a vincere.

9 maggio 2024

I Presidenti: Chester Arthur

La scheda.
Nato nel 1829 a Fairfield (Vermont), fu Vicepresidente di Garfield e gli successe nel 1881 dopo l’assassinio.
Durante la sua amministrazione stabilì che gli impiegati statali fossero assunti tramite concorsi federali e che non potessero essere licenziati per motivi di natura politica.
Proibì poi l’immigrazione cinese (che aveva raggiunto livelli di guardia), attuando inoltre una profonda regolazione dei flussi migratori.
Sul piano fiscale approvò una forte riduzione delle imposte, mentre sulla questione indiana proseguì l’approccio aggressivo di Hayes.
Non ricandidato dal partito repubblicano, si ritirò a vita privata.
Morì a New York nel 1886.

9 maggio 2024

Paul Ryan conferma che non voterà per Trump

L’ex Speaker repubblicano della Camera e candidato Vicepresidente Paul Ryan ha ribadito che non voterà per Donald Trump a novembre confermando la propria opposizione all’ex Capo dello Stato e questo due mesi prima della Convention repubblicana in programma a Milwaukee.
Ryan ha detto che ritiene Trump inadatto all’incarico e che scriverà sulla scheda il nome di un altro repubblicano come ha fatto nel 2020.

9 maggio 2024