Impeachment, dal mio Glossario essenziale della politica americana

L’Impeachment’:
è la messa in stato d’accusa del Presidente (come pure di funzionari) da parte della Camera – che può assumere a maggioranza semplice l’iniziativa – per tradimento, corruzione e atri crimini o misfatti (dizione estremamente generica).
Se l’assemblea citata lo ritiene, il Presidente (lasciamo da parte gli altri) va a giudizio davanti al Senato che, essendo in quel momento Organo Giudiziario, viene per la bisogna presieduto dal ‘Chief’ della Corte Suprema e non dal Vice Presidente (per Costituzione, sua guida) o dal suo sostituto ‘pro tempore’.
Perché si arrivi alla destituzione il giudizio negativo (positivo quanto alla richiesta) deve essere votato dai due terzi dei presenti.
Finora, tre i Capi dello Stato sottoposti alla procedura ed assolti: Andrew Johnson, Bill Clinton e due volte Donald Trump.
Contrariamente a quanto universalmente si ritiene, Richard Nixon non fu soggetto all’Impeachment in quanto dimessosi prima dell’inizio della procedura.
Occorre dire che negli ultimi anni lo strumento in questione è stato troppo disinvoltamente usato quale arma politica, non per effettivamente cercare di defenestrare il Presidente sottoposto (non essendoci la minima possibilità di formare una maggioranza tanto qualificata alla Camera Alta) ma per attaccarlo, con il partito di appartenenza, politicamente con ciò minandone la significanza.

8 aprile 2024