Lo Spoils System
Una particolare forma di lottizzazione politica è propria degli Stati Uniti e segna ancora profondamente ogni cambio di governo: si tratta dello Spoils System.
All’origine del nome, una frase pronunciata da William L. Marcy, fidatissimo luogotenente del Presidente Andrew Jackson, poco dopo l’insediamento di quest’ultimo alla Casa Bianca (4 marzo 1829).
Marcy, alla ricerca di una giustificazione logica alla pratica messa in atto dalla nuova amministrazione di premiare i sostenitori politici con incarichi pubblici, disse di “non vedere niente di male nel principio che le spoglie dell’avversario appartengano al vincitore.”
E, d’altra parte, lo stesso Jackson sostenne pubblicamente che l’avvicendamento nelle cariche era “un principio fondamentale per il repubblicanesimo” e che la conseguenza di un simile operare sarebbe stata positiva.
I funzionari, diceva, devono essere periodicamente sostituiti per impedire la corruzione, per evitare la formazione di una burocrazia inamovibile e per consentire a un maggior numero di cittadini di partecipare alla vita pubblica.
Secondo Jackson, chiunque può ricoprire un incarico pubblico visto che i compiti sono “talmente semplici e chiari che qualsiasi persona intelligente può facilmente svolgerli.”
(A ben vedere, il vero inventore dello Spoils System – prima ancora che così venisse denominata – era stato uno dei Padri della Patria, Thomas Jefferson).
La pratica dello Spoils System è ancor oggi diffusa anche se la Corte Suprema, nel 1976, giudicando nella controversia ‘Elrod v. Burns’, ha dichiarato inammissibile il licenziamento esclusivamente per ragioni di carattere politico.
Una parziale riforma del sistema, in seguito, ha introdotto criteri più meritocratici nel ‘civil service’.
19 maggio 2024