Lo stato delle cose riassunto dalle agenzie di stampa
Hollywood sfila al Peacock Theatre di Los Angeles in sostegno a Joe Biden: da George Clooney a Barbra Streisand passando per Julia Roberts, il parterre è da Oscar.
Il presidente affiancato dal suo ex capo Barack Obama e dal comico Jimmy Kimmel sul palco dà spettacolo, fra battute, scherzi ma anche momenti di estrema serietà. L’elefante nella stanza è Donald Trump, la cui vittoria sarebbe un pericolo.
“Le istituzioni contano. Guardate al 6 gennaio e a quello che dice ora sul fatto che ci sarà un bagno di sangue se non vincerà: è scandaloso”, ha detto Biden rispondendo al conduttore del popolare Jimmy Kimmel Show della Abc che lo ha stuzzicato con frecciatine sull’ex presidente, descritto come il “Giulio Cesare arancione”.
La Corte Suprema “non è mai stata fuori controllo come lo è oggi”: se Trump sarà eletto “probabilmente si troverà a nominare due giudici della Corte Suprema. E l’idea che possa scegliere altre due persone che fanno sventolare la bandiera al contrario è la cosa che fa più paura”, ha aggiunto Biden fra gli applausi.
Il riferimento è allo scandalo che ha travolto il giudice dell’alta corte Samuel Alito, che aveva una bandiera americana capovolta, usata dai sostenitori di Trump che hanno assaltato Capitol Hill sostenendo che le elezioni del 2020 fossero state “rubate”, nel giardino della sua abitazione prima dell’insediamento del presidente.
A Kimmel, che gli chiedeva se l’America soffrisse di “amnesia” su Trump – “un po’ come una colonscopia che si vuole dimenticare” -, il presidente ha detto ironico:
“Ricordatevi la pandemia. Aveva detto di non preoccuparsi, bastava iniettarsi solo un po’ di candeggina”.
“Il potere della Corte Suprema è determinato dalle elezioni. Quello a cui stiamo assistendo oggi è un prodotto del 2016. Speriamo di aver imparato al lezione: le elezioni contano”, ha rincarato la dose Obama, dicendosi “orgoglioso” del lavoro svolto dall’amministrazione Biden. L’ex presidente ha poi abilmente schivato la domanda provocatoria di Kimmel su chi, fra le sue figlie Malia e Sasha, sarebbe il presidente migliore. “Michelle ha inculcato loro che sarebbero pazze a scendere in politica”, ha detto Obama fra le risate del pubblico, incassando una pioggia di applausi anche quando ha commentato le parole di Trump che sostiene di aver fatto di più per gli afroamericani dai tempi di Abraham Lincoln. “Una cosa che ha fatto è farli sentire ancora meglio pensando al loro primo presidente afroamericano”, ha spiegato con il sorriso.
L’ex presidente sta di recente assumendo un ruolo più attivo nella campagna di Biden.
Durante la tappa a Los Angeles, oltre alla raccolta fondi, ha incontrato degli influencer, figure chiave per far avvicinare i giovani a Biden.
“Abbiamo bisogno di voi”, è stato il suo appello.
I giovani fra i 18 e i 29 anni hanno consegnato la vittoria a Biden nel 2020. L’entusiasmo però è andato sfumando negli ultimi quattro anni e il vantaggio di 25 punti percentuali che il presidente aveva su Trump fra i giovanissimi si è ridotto a soli 11 punti.
Mentre all’interno del teatro Hollywood si celebrava Biden, consentendogli di raccogliere 28 milioni di dollari, fuori decine di persone manifestavano per un cessate il fuoco a Gaza, accusando i presenti di avere “le mani sporche di sangue”.
Da parte sua Donald Trump, che a fine maggio è stato giudicato colpevole di falsificazioni contabili, sabato ha visitato una chiesa nera a Detroit per cercare di capitalizzare la recente erosione delle intenzioni di voto a favore dei democratici tra questa minoranza, dove ha dichiarato che “il truffatore Joe Biden non ha fatto nulla per voi, a parte le parole”. Detroit è la città più popolosa del Michigan, considerato uno “swing State”, uno Stato nel quale nessun candidato o partito ha un sostegno storico tale da assicurare i punti dello Stato stesso nel collegio elettorale.
Il candidato repubblicano ha poi partecipato a una convention che riunisce gli elettori dell’ala destra dei repubblicani e i sostenitori dell’assalto al Campidoglio del gennaio 2021.
In un discorso di 80 minuti, frequentemente interrotto da applausi, il candidato presidente ha inveito contro il programma di protezione del clima di Joe Biden, ha deriso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ha citato ancora quella che ha definito “l’invasione di migranti del signor Biden”.
17 giugno 2024