Presidenziali del 1880
Si vota il 2 novembre e il parco dei partecipanti è del settantotto per cento.
Il Collegio è costituito da trecentosessantanove Elettori e quindi arriva a White House chi ne conquista almeno centoottantacinque.
Per la prima volta, un Presidente emerito viene preso in considerazione, e seriamente, per un terzo mandato, sia pure, nel caso, non consecutivo.
Si tratta di Ulysses Grant che il Partito Repubblicano pare voler riproporre.
Per inciso, non esisteva e non esisterà fino al 1951, una disposizione costituzionale che impedisse un terzo o, per dire, un quarto quadriennio.
Semplicemente, avendo il Padre della Patria George Washington rifiutato di presentarsi una terza volta, altrettanto avevano fatto i suoi successori.
È dopo la quadruplice elezione di Franklin Delano Roosevelt che il Congresso approverà un Emendamento, il ventiduesimo, che vieta la ricandidatura di chi sia stato “eletto due volte”.
Peraltro, nel corso di una lunga e tormentata Convention svoltasi a Chicago, il medesimo GOP – preso atto della confermata intenzione dell’uscente Rutherford Hayes di non riproporsi – infine, d’accordo i rivali che fanno convergere su di lui i loro delegati, si compatta su James Garfield, un Rappresentante dell’Ohio.
Sconfitto nell’occasione anche il Segretario al Tesoro John Sherman, fra l’altro fratello del Generale William Tecumseh Sherman.
Nel ticket – e finirà per governare visto che Garfield verrà assassinato – il chairman del partito nel New York Chester Arthur.
Nel campo avverso, assai influente il candidato sconfitto (ma vincente in termini di voti popolari) nel 1876 Samuel Tilden, a Cincinnati, prevalse il Generale Winfield Scott Hancock – l’ennesimo eroe della Guerra di Secessione sceso nell’agone politico.
Battuto in particolare il Senatore del Delaware Thomas Bayard.
Non trascurabile storicamente parlando, la partecipazione del Greenback Labor Party, una compagine che raccoglieva e rappresentava lo scontento di contadini e operai e che nelle Mid Term Elections del 1878 aveva avuto un qualche successo.
Il suo candidato James B. Weaver, un ex Generale (ancora?) celebre per aver guidato le truppe a Gettysburg e al momento alla Camera per l’Iowa, personaggio del quale avremo modo di riparlare, non va però nella circostanza oltre i trecentomila voti popolari.
Conclusione?
Garfield vincerà con un margine ridottissimo di voti popolari ma con duecentoquattordici Elettori al fianco contro i centocinquantacinque toccati al rivale.
I due contendenti maggiori conquisteranno lo stesso numero di Stati, diciannove.
14 marzo 2024