Detto che il richiamo ai sette notevoli e celebrati dibattiti datati 1858 tra Abraham Lincoln e Stephen Douglas è decisamente forzato (in teorica contesa, visto che l’elezione era – e così resterà fino alla riforma del 1913 – opera del Legislativo locale, lo scranno di Senatore dell’Illinois).
Che nel 1940 lo sfidante repubblicano Wendell Wilkie propose invano a Franklin Delano Roosevelt di confrontarsi faccia a faccia.
Che la prima volta che la tv trasmise qualcosa politicamente importante fu nel 1948: si trattava della cronaca delle due Convention.
Che il primo vero dibattito televisivo ebbe luogo nel 1956 tra i democratici aspiranti alla Nomination Adlai Stevenson e Estes Kefauver, alla fine – Adlai per la seconda di fila in capo al ticket democratico – perdenti nel binomio che formarono.
Ad inaugurare effettivamente la serie (peraltro poi ripresa nel 1976) furono i quattro – anche se tutti ragionano come ne fosse stato celebrato uno soltanto – che videro contrapporsi il Senatore John Kennedy e il suo ex collega Richard Nixon, a quel mentre Vice di Dwight Eisenhower.
Va sottolineato a dimostrazione dell’efficacia (fuorviante? e me lo chiedo in generale non con riferimento specifico) del mezzo che alla fine di uno dei confronti gli spettatori considerarono vincente il democratico Kennedy mentre quanti avevano ascoltato la vicenda alla radio ritennero avesse prevalso il repubblicano Nixon.
In generale
– Donald Trump è il solo che abbia affrontato tre differenti avversari: Hillary Clinton, Joe Biden, Kamala Harris
– è per di più, dai tempi fine ottocenteschi di Grover Cleveland (il democratico che riuscì nell’impresa ed è quindi sia il ventiduesimo che il ventiquattresimo in elenco), il primo Presidente defenestrato che cerca la rielezione dopo quattro anni.
– due le donne partecipanti: Hillary Clinton e Kamala Harris, democratiche (è soltanto guardando ai candidati Vice che, in aggiunta a Geraldine Ferraro, dello stesso partito, si trova, nel 2008, una repubblicana: Sarah Palin)
– è esclusivamente nel corrente 2024 che un movimento politico tra i due che si confrontano faccia a faccia dal 1856 cambia in corsa il candidato: in luogo del Presidente in carica Joe Biden, che si ritira, per l’asino, la sua pluricitata Vice Kamala Harris
– volendo, due coniugi (Bill e Hillary Rodham Clinton),
un padre e un figlio (George Herbert Walker e George Walker Bush),
dal 1960 al 2004 compreso, ogni volta in competizione o un Presidente in cerca di conferma o un Vice desideroso di succedere
– Walter Mondale, George Herbert Walker Bush, Bob Dole, Al Gore, Joe Biden e ancora Kamala Harris (ne avremo conferma nel successivo elenco dei dibattiti tra candidati Vice) hanno avuto modo nel tempo di partecipare quali aspiranti più o meno fortunati prima all’una e poi all’altra carica.
Va qui sottolineato che l’eletto 2024, insediandosi il 25 gennaio 2025, sarà il quarantasettesimo nell’elenco ufficiale dei Capi dello Stato USA.
Così non sarebbe accaduto nell’ipotesi di una conferma di Biden, il quarantaseiesimo.
Trump, essendo stato il predecessore di Biden, se eletto sarebbe sia il quarantacinquesimo che il quarantasettesimo inquilino della Executive Mansion.
(Ove si faccia riferimento all’intera storia americana, non è corretto parlare sic et simpliciter di White House perché fu così denominata sostanzialmente dopo la ricostruzione conseguente al devastante incendio appiccato alla allora dimora presidenziale dagli inglesi il 24 agosto 1814 a ‘Guerra del 1812’ evidentemente ancora in corso).
Ecco l’elenco completo dei Presidential Debates:
26 settembre 1960
7 ottobre 1960
13 ottobre 1960
21 ottobre 1960
John Kennedy (d) vs Richard Nixon (r)
N.B. Quattro, i dibattiti, come sopra riportato.
(Torno a dire che nella memoria collettiva è come ne avessero affrontato solo uno, come accade per gli sbarchi sulla Luna, in verità sei).
23 settembre 1976
6 ottobre 1976
23 ottobre 1976
Gerald Ford (r) vs Jimmy Carter (d)
N.B. Ford – da giovane ottimo giocatore di football americano – resta il solo Presidente in carica mai personalmente eletto perche subentrato secondo il disposto dell’Emendamento datato 1967 dapprima al Vice Spiro Agnew e poi il 9 agosto 1974 al titolare Richard Nixon, entrambi dimissionari.
È per di più il solo Presidente che beneficiario del citato Emendamento lo applichi poi per nominare il proprio Vice, Nelson Rockfeller.
È infine il solo vicario in tutto il Novecento subentrato in corso di mandato al titolare che abbia perso – contrariamente a Teddy Roosevelt, Calvin Coolidge, Harry Truman e Lyndon Johnson – le successive elezioni.
21 settembre 1980
28 ottobre 1980
Ronald Reagan (r) vs Jimmy Carter (d) vs John Anderson (ind)
N.B. Reagan – il primo repubblicano dai tempi di Benjamin Harrison (che prevalse però solo al Collegio Elettorale avendo perso il voto popolare) capace di defenestrare un Presidente democratico – ex attore e perfetto ‘animale’ da dibattito pubblico, partecipò ad entrambi gli incontri.
Anderson al primo soltanto e Carter esclusivamente al secondo.
7 ottobre 1984
21 ottobre 1984
Ronald Reagan (r) vs Walter Mondale (d)
N.B. Valanga reaganiana. Mondale vinse, e per pochissimi suffragi, oltre che nel District of Columbia che appoggia sempre e comunque il candidato dell’asino, solo nel suo Minnesota.
Anni dopo, chiederà a George McGovern – a sua volta sonoramente bastonato da Nixon nel 1972 – quando la sofferenza per una simile sconfitta gli sarebbe passata per sentire in risposta un congelante “Mai!”.
25 settembre 1988
25 ottobre 1988
George H. W. Bush (r) vs Michael Dukakis (d)
N.B. Bush è il primo Vice eletto Presidente mentre è ancora in carica appunto come vicario dai tempi di Martin Van Buren, vittorioso nel 1836.
Notevole il fatto che in estate tutti i sondaggi dessero vincente il democratico poi sconfitto per oltre sette punti percentuali.
Eccezionale il fatto che i repubblicani conquistassero il voto popolare nazionale la terza volta di fila.
11 ottobre 1992
15 ottobre 1992
19 ottobre 1992
Bill Clinton (d) vs George H. W. Bush (r) vs Ross Perot (ind)
N. B. È questa la sola occasione dopo la regolamentazione del 1987 che mette all’opera a regolare il traffico la Commission on Presidential Debates (CPD) nella quale un terzo candidato, l’indipendente Ross Perot, fu ammesso avendo i richiesti requisiti per partecipare compreso un seguito cospicuo predeterminato nei sondaggi riconosciuti quali più significativi.
6 ottobre 1996
16 ottobre 1996
Bill Clinton (d) vs Bob Dole (r)
N.B. Dole era un anziano onorevolissimo politico e per questo Clinton, non potendolo attaccare riferendosi brutalmente alla sua età, se ne uscì nella battuta “Dole non è vecchio. Lo sono le sue idee!”
3 ottobre 2000
11 ottobre 2000
17 ottobre 2000
George W. Bush (r) vs Al Gore (d)
N. B. Per la terza volta nella storia (la circostanza 1824 è una differente cosa), un candidato, Gore, prevale nel voto popolare a livello nazionale e perde nel Collegio Elettorale che – necessita ribadirlo – essendo questa una “elezione di secondo grado” non “diretta”, effettivamente nomina il Presidente “il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del dicembre successivo alle votazioni novembrine” nelle quali i suoi componenti, “il primo martedì dopo il primo lunedì”, sono votati Stato per Stato in misura proporzionale al numero degli abitanti quali risultati dall’ultimo Censimento.
Al Gore vinse tutti i Caucus e tutte le Primarie democratiche, compresi Distretto di Columbia, Guam, Porto Rico, Isole Marianne, Isole Vergini, Samoa Americane, democratici all’estero, ottenne una Nomination quasi unanime, vinse il voto popolare novembrino per l’Executive Mansion e perse l’elezione.
30 settembre 2004
8 ottobre 2004
13 ottobre 2004
George W. Bush (r) vs John Kerry (d)
N. B. È questa l’ultima occasione nella quale il candidato repubblicano prevale anche nel voto popolare nazionale dato che non sarà così per Donald Trump nel 2016.
26 settembre 2008
7 ottobre 2008
15 ottobre 2008
Barack Obama (d) vs John McCain (r)
N. B. Il nero Obama, un kenyan american, è il secondo non wasp (white, anglo-saxon, protestant) ad approdare alla Casa Bianca, il primo essendo stato John Kennedy, cattolico.
Prevale nelle Primarie su Hillary Clinton: incredibile solo pochi anni prima un confronto del genere tra un nero e una donna.
3 ottobre 2012
16 ottobre 2012
22 ottobre 2012
Barack Obama (d) vs Mitt Romney (r)
N.B. Il padre di Romney, George Wilken, mormone (come il figlio) era nato in Messico in una colonia.
Ciò malgrado, gli fu concesso nel 1968 di correre per la Nomination repubblicana.
Fu una delle prime forzature in merito che portarono nel 2016 ad accettare come cittadino americano dalla nascita il Senatore texano Ted Cruz, venuto al mondo a Calgary, Canada, da madre americana e padre cubano.
E pensare che nel 1964 non pochi avevano eccepito quanto alla cittadinanza di Barry Goldwater perché nato sì in Arizona ma prima dell’entrata dello stesso Territorio nel Paese.
26 settembre 2016
9 ottobre 2016
19 ottobre 2016
Hillary Clinton (d) vs Donald Trump (r)
N. B. Come noto, Hillary Rodham Clinton – già First Lady e mai la moglie di un Presidente aveva intrapreso la carriera politica – è la prima Signora ad ottenere la Nomination da uno dei due partiti maggiori americani.
Ancora più noto il fatto che fino addirittura al giorno elettorale tutti i sondaggi la davano stra vincente.
29 settembre 2020
22 ottobre 2020
Donald Trump (r) vs Joe Biden (d)
N.B. In modo anomalo, l’ex Vicepresidente Biden si presenta per la massima carica non immediatamente ma a distanza di un mandato da quello nel quale aveva esercitato il vicariato.
È anche il secondo cattolico a vincere dopo John Kennedy.
27 giugno 2024
Joe Biden (d) vs Donald Trump (r) e
10 settembre 2024
Kamala Harris (d) vs Donald Trump (r)
N. B. Ho già detto del cambio in corsa del cavallo democratico.
Da segnalare che in origine la citata Commission on Presidential Debates (CPD), che, ripeto, nata nel 1987 dal 1992 regola e coordina i confronti, aveva stabilito che Biden e Trump si trovassero vis a vis il 16 settembre e il 9 ottobre – come costantemente accaduto, dopo l’ufficializzazione della loro investitura ad opera delle Convention – ma i due si accordarono differentemente.
È l’anticipo del confronto del 27 giugno ad Atlanta che mette a nudo le difficoltà fisiche e psichiche di Biden che, cavalcate da quanti per differenti ragioni lo vogliono fuori, lo porteranno al ritiro e all’investitura della Vice Kamala Harris.
La qual cosa mette in notevole difficoltà Trump costringendolo a rivedere strategia e tattica, differente essendo il rivale.
A seguire, l’elenco dei Vice Presidential Debates.
(Non poche le figure in qualche modo minori partecipanti).
15 ottobre 1976
Walter Mondale (d) vs Bob Dole (r)
N.B. Entrambi dipoi, come visto, candidati sconfitti alla Casa Bianca.
2 ottobre 1980
cancellato il previsto dibattito
Walter Mondale (d) vs George H. W. Bush (r) vs Patrick Lucey (ind)
N.B. Solo quest’ultimo, nel ticket con John Anderson, si dichiarò disponibile.
Altrettanto non fecero il democratico e il repubblicano.
11 ottobre 1984
George H. W. Bush (r) vs Geraldine Ferraro (d)
N.B. Ferraro è oltre che la prima Signora il primo italoamericano compreso nel ticket di uno dei due partiti egemoni.
5 ottobre 1988
Dan Quayle (r) vs Lloyd Bentsen (d)
N.B. La crudeltà politica porta in alcuni casi ad affermazioni eccessive e discutibili.
Di Quayle si arrivò ad illustrare, diciamo così, l’immagine politica corredata dalla frase: “Ricordate che se una volta eletto Bush dovesse morire gli subentrerebbe Quayle!”
13 ottobre 1992
Dan Quayle (r) vs Al Gore (d) vs James Stockdale (ind)
N.B. Stockdale era un Ammiraglio scelto da Perot come secondo componente il ticket indipendente.
9 ottobre 1996
Al Gore (d) vs Jack Kemp (r)
N.B. Kemp da giovane era stato un ottimo giocatore di football americano (con Gerald Ford, della cui attitudine nel campo ho parlato, per quel che serve, dimostra indubbiamente la superiorità in campo sportivo dei politici repubblicani di alto livello).
5 ottobre 2000
Joe Lieberman (d) vs Dick Cheney (r)
N.B. Cheney è l’ultimo Vicepresidente in carica, fra l’altro di particolare peso politico, a non avere successivamente aspirato alla massima poltrona.
5 ottobre 2004
Dick Cheney (r) vs John Edwards (d)
N.B. Controversa figura Edwards, fra l’altro tacciato di populismo per avere, del tutto giustificatamente a mio avviso, detto che “Esistono due Americhe: una sempre più ricca, l’altra sempre più emarginata”.
2 ottobre 2008
Sarah Palin (r) vs Joe Biden (d)
N.B. Palin, come già detto, è la prima e sola donna inclusa, peraltro in seconda posizione, in un ticket repubblicano.
Avrebbe dovuto ‘coprire a destra’ John McCain, da non pochi repubblicani ritenuto poco rappresentativo delle istanze etiche loro proprie.
11 ottobre 2012
Joe Biden (d) vs Paul Ryan (r)
N.B. Ryan era un ex Speaker della Camera dei Rappresentanti.
4 ottobre 2016
Tim Kaine (d) vs Mike Pence (r)
N.B. Kaine, virginiano, non era mai stato sconfitto in una elezione in vita sua.
Scelto scaramanticamente anche per questo, perderà sia pure rocambolescamente nella circostanza per la prima volta.
7 ottobre 2020
Mike Pence (r) vs Kamala Harris (d)
N.B. Pence, da Vice tuttora in carica (passerà lo scettro il 20 gennaio seguente proprio alla citata rivale), presiederà la a dir poco contestata riunione del Congresso del 6 gennaio 2021 che, malgrado l’assalto al Campidoglio, ratificherà la vittoria avversa.
1 ottobre 2024, in fieri
Tim Walz (d) vs J. D. Vance (r)
N.B. Sinceramente, a parte la presunta capacità di portatori d’acqua nella davvero problematica situazione data, sia il democratico Governatore che il repubblicano Senatore non brillano grandemente.
Che dire se non che, dato il quadro generale non solo americano e considerati i quattro in corsa (per la Presidenza e il vicariato) tocca sperare che si dimostri ancora una volta vera l’intuizione di Otto von Bismarck-Schönhausen che recita “Es gibt eine göttliche Vorsehung, welche die Dummen, die Kinder, die Betrunkenen und die Vereinigten Staaten beschützt!”
e cioè “Esiste una particolare Provvidenza divina a favore dei pazzi, dei bambini, degli ubriachi e degli Stati Uniti d’America!”. Occorre effettivamente augurarselo.
30 settembre 2024