Biden assente durante la campagna elettorale

L’ultimo giorno di agosto, al presidente Joe Biden è stato chiesto dei suoi piani per la campagna autunnale. Ha promesso un’apparizione per il Labor Day a Pittsburgh e ha detto che sarebbe stato in viaggio da lì in poi. Invero, Biden ha fatto campagna elettorale con la vicepresidente Kamala Harris il Labor Day, ma da allora non si è più presentato.

6 ottobre 2024

5 ottobre/5 novembre

Manca sostanzialmente un mese alle votazioni e, considerati i burrascosi trascorsi della campagna in corso non si sa se ci si debba augurare o meno la ‘October surprise’, la ‘sorpresa d’ottobre’, sperata normalmente dal candidato nei sondaggi perdente e temuta da quello collocato in vantaggio dalle rilevazioni.
L’accadimento cioè, la rivelazione, la voce sostenibile e accreditata che all’ultimo momento (dato che si vota il primo martedì dopo il primo lunedì di novembre) sposta gli equilibri e provoca inattesi rovesciamenti. Ne abbiamo già viste troppe!

5 ottobre 2024

Biden preoccupato che le elezioni non saranno ‘pacifiche’

Il presidente Biden ha espresso preoccupazione per il fatto che le elezioni del 2024 non saranno ‘pacifiche’ a seconda del risultato. Ha detto Biden: “Sono sicuro che l’esito sarà libero e giusto. Non so se sarà pacifico”.
Ha aggiunto: “Le cose che Trump ha detto e le cose che ha detto l’ultima volta quando non gli piaceva il risultato fanno temere molto. Il candidato repubblicano alla vicepresidenza poi non ha detto che avrebbe accettato il risultato. Del resto, non hanno nemmeno accettato quello delle precedenti. Quindi, sono preoccupato”.

5 ottobre 2024

Harris intensificherà i messaggi negativi contro Trump

“La campagna della vicepresidente Kamala Harris sta pianificando di attaccare in modo più aggressivo l’ex presidente Donald Trump nelle ultime settimane prima delle elezioni di novembre, una nuova fase volta a cercare di convincere il piccolo numero di elettori indecisi a schierarsi dalla sua parte”, riporta la NBC News.
“Il cambiamento è guidato, in parte, dai dati interni della campagna che mostrano che un messaggio più duro contro Trump potrebbe convincere alcuni americani ancora indecisi a sostenere Harris… Lo sforzo è destinato a includere nuovi annunci e un linguaggio più duro nel percorso della campagna che evidenzia le azioni passate di Trump e la
retorica che i funzionari di Harris sperano possa dissuadere questi elettori dal sostenere l’ex presidente”.

5 ottobre 2024

Trump ha un vantaggio in Florida

Un nuovo sondaggio del Napolitan News Service in Florida rileva che Donald Trump è in vantaggio su Kamala Harris, con il 50 per cento contro il 48 per cento. Secondo il Silver Bulletin. “Ad oggi, il nostro modello dà a Kamala Harris una probabilità del 21 per cento di vincere i 30 voti elettorali della Florida. Ora, una probabilità su cinque non è male, ma non è neanche eccezionale. Per dare un’idea, questo scenario è probabile quanto la vittoria di Harris in Alaska. Quindi, diciamolo chiaramente: Harris è decisamente la sfavorita qui. Ci sono tuttavia alcune cose che rendono la gara più interessante di quanto la probabilità di vittoria del 21 per cento implicherebbe”.

4 ottobre 2024

Trump non sarebbe candidato se pensasse di aver perso nel 2020

Donald Trump ha affermato che se pensasse di aver perso le elezioni presidenziali del 2020, non si ricandiderebbe, riporta la NBC News. Trump ha detto: “È stata un’elezione truccata. Dite a Kamala Harris che è per questo che lo sto facendo di nuovo. Se pensassi di aver perso, non lo rifarei. Sapete dove sarei? Proprio sulle spiagge di Monte Carlo o in qualche posto dove si fa una bella vita”.

4 ottobre 2024

John Kennedy iscritto alla National Rifle Association

Dwight Eisenhower? Un Generale. Ronald Reagan? Un guerrafondaio, no? Donald Trump? Come potrebbe non esserlo? OK, ma come la mettiamo con John Kennedy? L’icona della sinistra. Il pacifista? Come è possibile che il presidente della ‘Nuova Frontiera’ fosse iscritto alla NRA, la famigerata National Rifle Association che riunisce quei cattivoni che difendono l’uso e il porto libero delle armi negli USA? I dati ufficiali devono essere sicuramente sbagliati. Ovvio. E invece no!

4 ottobre 2024

La distanza in giorni tra votazioni, nomina e insediamento

La distanza in giorni tra le votazioni degli Electors (il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre dell’anno coincidente con il bisestile), – la nomina del Presidente ad opera del Collegio Elettorale formato dai predetti (il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del successivo dicembre) e l’entrata in carica (Insediamento, dal 1937, il 20 gennaio del seguente anno a mezzogiorno, naturalmente, varia. Per dire, nel 2024 corrente, è di 41 giorni tra il 5 novembre e il 16 dicembre, 35 tra il 16 dicembre e il 20 gennaio e di 76 tra il 5 novembre e il 20 gennaio.

3 ottobre 2024

Quarta non wasp?!

Se eletta, Kamala Harris sarebbe non solo la prima Signora ad abitare a White House ma anche la quarta non wasp. Tali – white, anglo-saxon e protestant – sono stati 43 suoi predecessori. Esclusi, nell’ordine, John Kennedy cattolico, Barack Obama nero, Joe Biden cattolico. 43 perché pur essendo se eletta la quarantasettesima persona ad occupare lo scranno, tra i predecessori Grover Cleveland è elencato due volte avendo governato con un intervallo non consecutivamente, restando peraltro naturalmente un unico individuo.

3 ottobre 2024

È il possibile dopo che deve preoccupare!

Leggo continuamente a proposito di ogni e qualsiasi situazione internazionale di crisi che “nessuna svolta si avrà fino alle elezioni americane” et similia. Mai che si tenga conto di un grave problema i cui connotati ho già rivelato e qui nuovamente indico. Il 5 novembre negli Stati Uniti si vota, è vero. E se vince Kamala Harris, pressappoco, la continuità è garantita. Ma se vince Donald Trump cosa succede visto che dal 5 novembre sera fino al 20 gennaio a mezzogiorno il Presidente in carica resta comunque Joe Biden? Considerati gli infiniti contrasti non solo tra i due personaggi? Anche tra i partiti che rappresentano così come negli ultimi anni si sono arroventati?
Possiamo veramente credere che i 76 giorni seguenti il primo martedì dopo il primo lunedì del mese di novembre saranno governati dal democratico senza corse in avanti per mettere in difficoltà il rivale e proporgli una successione irta di ostacoli, corse che se riguardanti il piano internazionale assolutamente ci riguarderebbero? Possiamo veramente credere che ove questo accadesse la situazione in America non diverrebbe conflittuale fin oltre i limiti e il mondo non si troverebbe in ancora maggiori difficoltà? Mi auguro che queste mie fondate preoccupazioni vengano smentite. Che, incredibilmente, le due tradizionalmente istituite commissioni teoricamente incaricate di trovare un modus vivendi civile riescano nell’intento. Me lo auguro. Fortemente dubitando.

3 ottobre 2024