Trump incontrerà un gruppo di senatori repubblicani

Un alto funzionario della campagna di Trump ha confermato che nell’evento politico in programma si parlerà della “necessità di guardare avanti alle elezioni che salveranno la nazione. Dell’impegno di Trump a non avere alcun impatto negativo sugli anziani con eventuali tagli alla previdenza sociale o all’assistenza sanitaria statale. Di sostenere politiche che effettivamente proteggano i confini. Di rendere di nuovo sicure le comunità.
Adottando una politica estera americana che reclami la pace attraverso la forza e la leadership mondiale e politiche economiche di riduzione delle tasse che riaccendano la vibrante economia vincente che gli Stati Uniti avevano solo pochi anni fa”.

11 giugno 2024

Città blu. Campagne rosse. Stato viola!

Si parla molto della Pennsylvania. Elettoralmente, di questi tempi, con i diciannove Electors ai quali ha diritto, si prospetta determinante. Tale, del resto, è stata sia pure non esclusivamente nel 2016 a favore di e nel 2020 contro Donald Trump.

In buona sostanza, funziona che Philadelphia e Pittsburgh votano alla grande democratico (di recente, Hillary Clinton o Joe Biden di cui si tratti).
Che, scrutinati primieramente i loro risultati, per cominciare, sulla cartina che illustra l’esito della consultazione, subito, lo Stato venga colorato di un bel blu.
Che, provenendo mano mano i frutti del voto repubblicano delle periferie e soprattutto delle campagne, trascolorando, si passi all’azzurro sempre più pallido.
Per arrivare infine, se non ad un rosso dapprima magari slavato, almeno al violetto che distingue gli Swing States.
Chiudendosi se del caso in tale ultima evenienza i giochi addirittura con un “too close to call” che rinvia all’a quel mentre indispensabile ‘recall’ la definitiva collocazione.

E occorre quindi e pertanto che il candidato dell’Asino abbia nervi davvero saldi perché non saltino come occorse ad Hillary Clinton otto anni fa quando sul totale di poco meno di sei milioni di votanti perse per la miseria di uno zero settantadue per cento.

Potrebbe essere buona cosa identificare il prossimo 5 novembre un locale pubblico cittadino philadelphiano di democratico orientamento e trascorrere l’ore dello spoglio osservando i mutanti umori dei presenti mentre sullo schermo del televisore, dentro il confine statale, i colori cambiano.
Per arrivare a seconda dei casi allo scampato pericolo, all’incertezza, allo sconforto!

11 giugno 2024

La Presidential Election Interactive Map di 270toWin

La Mappa che il sito 270toWin pubblica tenendo continuamente conto degli esiti dei migliori sondaggi Stato per Stato, attribuisce 256 delegati al Collegio Elettorale al partito repubblicano contro i 236 del democratico mutando notevolmente la duratura precedente previsione che vedeva 77 delegati non attribuibili contro i 46 del citato momento.
Fatto è che gli Stati ‘toss-up’, non attribuibili, sarebbero oramai soltanto l’Arizona, il Nevada, il Wisconsin e la Pennsylvania.
Nella situazione ora proposta, ai repubblicani basta prevalere in Pennsylvania (19 i delegati spettanti) per superare la maggioranza assoluta necessaria pari a 270.

11 giugno 2024

Le procedure legali della condanna di Trump

Nelle prossime ore, secondo non poche fonti, Donald Trump dovrebbe avere un importante colloquio in cui verrà preparato un rapporto pre-sentenza, in vista del verdetto finale del caso Stormy Daniels. Il quadro della situazione nelle seguenti argomentazioni del Corriere del Ticino.

“Dalla condanna di Donald Trump del 30 maggio sono passate quasi due settimane. E oggi, 10 giugno, per la prima volta, dovrebbe avere luogo un colloquio virtuale dello stesso con un funzionario del Dipartimento di libertà vigilata di New York. Il condizionale quanto ai tempi è d’obbligo ma è un incontro necessario per preparare quella che viene definita ‘una raccomandazione di condanna per il giudice del caso’. Nello Stato di New York, infatti, quando una persona viene condannata per un crimine o per un reato grave, un agente di libertà vigilata deve preparare un rapporto pre-sentenza che il giudice utilizzerà per determinare la pena dell’imputato. Anche se diversi analisti ritengono improbabile che possa finire in prigione le cose potrebbero mettersi male per l’ex Presidente. Secondo le fonti informate di cui sopra, si legge sul New York Times, il confronto – eventualità non frequente – avverrà virtualmente. Al tycoon sarà concesso collegarsi direttamente dalla sua villa di Mar-a-Lago, a Palm Beach. Ad affiancarlo, l’avvocato Todd Blanche. Una particolarità, non concessa a tutti. Come si legge sul quotidiano americano, è infatti piuttosto insolito che un avvocato partecipi a un colloquio con il Dipartimento di libertà vigilata. Quella di Trump, insomma, sarà un’eccezione. Eccezione approvata, sempre secondo una fonte anonima, da Juan M. Merchan, giudice che ha presieduto il processo penale dell’ex Presidente e che emetterà la sentenza. Ma perché questo colloquio è così importante? Tanto per cominciare, è bene ricordare che Trump è il primo ex Capo dello Stato americano essere condannato per un reato. Di conseguenza, anche l’incontro virtuale con un funzionario della libertà vigilata costituisce un unicum. Non solo. Pensando a quelli che saranno gli step successivi, il colloquio che dovrebbe tenersi oggi avrà un ruolo cruciale per tutto ciò che il tycoon dovrà affrontare nelle prossime settimane. Secondo le indiscrezioni dei media internazionali, Trump dovrebbe infatti essere condannato l’11 luglio, e potrebbe ricevere una pena che va dalla libertà vigilata fino a un massimo di quattro anni di carcere. Motivo per cui questo incontro viene visto come un passo importantissimo. Ciononostante, il tycoon non ha intenzione di mollare. Anzi, tutto il contrario. Come dichiarato da Steven Cheung, portavoce della sua campagna elettorale, ‘il presidente Trump e il suo team legale stanno già prendendo le misure necessarie per sfidare e sconfiggere la decisione del procuratore distrettuale di Manhattan’. Nel rapporto che viene stilato in queste occasioni, spesso vengono incluse anche interviste a membri della famiglia e amici dell’imputato. Inoltre, i rapporti pre-sentenza offrono anche all’avvocato l’opportunità di fare dichiarazioni positive sul suo assistito. Motivo per cui la vicinanza di Todd Blanche, in questa situazione, potrebbe rivelarsi fondamentale. E chissà, potrebbe addirittura salvare, almeno in parte, Donald Trump”.

10 giugno 2024

Finalità elettorale del viaggio in Francia di Biden

Secondo Politico (sempre interessante vedere come i media schierati rappresentino i fatti):
“La squadra di Biden scommette che il sottotesto non sfuggirà agli elettori che in patria prestano attenzione. Il viaggio doveva commemorare l’ottantesimo anniversario del D-Day.
È stato progettato anche per tracciare una distinzione con Trump. Per questo motivo – non solo perché ha fatto vedere che il Presidente è in grado di superare difficoltà relative all’età – è diventata una prova importante in un grande contesto internazionale. Biden nei giorni trascorsi in Francia ha appena menzionato l’avversario alle elezioni generali. Ma il suo viaggio nell’Aisne-Marne è servito come conclusione di una visita che mirava a creare netti contrasti col tycoon.  Ha onorato i veterani e i morti in guerra come Trump non aveva fatto. Ha pubblicizzato le alleanze internazionali che Trump ha minacciato. E ha messo in guardia dalla fragilità della democrazia, dipingendola minacciata dal tipo di isolazionismo che il trumpismo rappresenta in patria”.

10 giugno 2024

Trump evita ogni riferimento alla condanna

Ieri, domenica, Donald Trump, in un parco di Las Vegas, affrontando un caldo torrido, ha fatto appello direttamente agli elettori della classe operaia fra l’altro promettendo di eliminare le tasse sulle mance ai lavoratori del settore alberghiero.
Parlando del comizio in questione, il New York Times ha scritto: “Al di là di questa proposta, poco al raduno elettorale di Trump suggeriva che il nuovo status di condannato ne avesse cambiato il messaggio. E quando il gobbo apparentemente ha smesso di funzionare, il suo discorso – che i consiglieri elettorali avevano definito incentrato su questioni di interesse locale per gli elettori del Nevada – si è trasformato in storie e riferimenti familiari”.

Sintetizzando, Politico ha titolato: “Trump abbraccia la dura retorica sull’immigrazione durante il raduno di Las Vegas”.

10 giugno 2024

I Caucus dem di Guam e delle Isole Vergini Americane (?!)

Caucus ancora in corso? Davvero la cosiddetta maratona delle Primarie non è finita e da tempo? Pare proprio di no visto che sabato 8 giugno, per di più in due territori – la lontana Guam e le caraibiche Isole Vergini – diciamo così anomali in quanto non Stati membri dell’Unione, si sono tenuti in casa democratica i due Caucus che hanno definitivamente chiuso i giochi.
Fatto è che, come altra volta detto, il sistema di selezione dei delegati alla Convention adottato dai partiti USA è tale per cui se, come in questo 2024, i candidati di peso prevalgono velocemente, un numero davvero elevato di consultazioni, comprese spesso quelle relative a Stati politicamente importanti, perdono di ogni significato.

Per la cronaca, i sette delegati a testa da eleggere nelle due realtà suddette sono andati a Joe Biden!

10 giugno 2024

I repubblicani in pericolo in sostegno a Trump

In molti distretti che determineranno la prossima maggioranza alla Camera, compresi i diciannove distretti repubblicani che Biden ha conquistato nel 2020, i repubblicani si stanno rapidamente allineando dietro Trump.
E stanno facendo eco alla sua linea secondo cui il processo di New York è stato ingiusto e che lui è una vittima perseguitata, allineandosi con una base bellicosa e scommettendo effettivamente che gli elettori indecisi non li puniranno per aver sostenuto un condannato. Anzi!

10 giugno 2024

Un’elezione che guarda al passato

Doug Sosnik, ex consigliere del Presidente degli Stati Uniti, scrive nel suo ultimo promemoria: “Questa è la prima elezione a memoria d’uomo che riguarda il passato piuttosto che il futuro. I candidati non stanno conducendo una campagna sulle loro proposte per il futuro. Piuttosto stanno contestando i loro precedenti. Questo focus sarà l’elemento determinante di ogni campagna nei mesi che precedono il giorno delle elezioni. Ci sono implicazioni politiche e normative significative derivanti dall’esito delle elezioni che non vengono dibattute durante la campagna”.

10 giugno 2024

Ipotesi Vice Doug Burgum

Secondo il New York Times, – che ovviamente dando la notizia finisce per demolire la figura del personaggio in questione – Doug Burgum, Governatore del North Dakota, si è posizionato chiaramente come uno dei principali aspiranti alla candidatura quale Vicepresidente con Trump “trascorrendo mesi a sostenerlo durante la campagna elettorale ed anche in tribunale.
Rischiando al tempo stesso il proprio capitale politico per un ex Presidente che apprezza la lealtà, esige fedeltà e considera qualsiasi tentativo di intromettersi nei suoi interessi un tradimento.
Burgum è pertanto diventato l’opzione più sicura sulla lista di Trump e il più grande jolly anche se è inesperto sotto molti aspetti e non è inattaccabile come altri sul piano ideologico”.

10 giugno 2024