Jared Kushner contatta donatori per Trump

Jared Kushner ha lanciato appelli per incoraggiare i donatori a partecipare a una raccolta fondi a favore di Trump a New York.
È una delle prime dimostrazioni del fatto che stia lavorando per aiutare il suocero.

11 maggio 2024

Come la California intende contrastare Trump nel caso vinca

Il procuratore generale della California Rob Bonta (democratico) ha affermato che con il suo staff ha esaminato in dettaglio l’agenda dell’eventuale secondo mandato dell’ex presidente Trump per preparare un potenziale attacco a base di cause legali in materia di ambiente, immigrazione e diritti civili.
Bonta ha detto:
“Non possiamo farci prendere alla sprovvista. Fortunatamente e sfortunatamente abbiamo quattro anni di Trump 1.0. Conosciamo mosse e priorità.
Ci aspettiamo di tutto”.

11 maggio 2024

‘I primi neri’ (in politica e con incarichi pubblici nazionali)

1972, in vista della Convention democratica di Miami Beach, tra i candidati, ecco Shirley Chisholm.
Eletta quale Rappresentante a New York, è la prima nera a proporsi per l’investitura in uno dei due partiti maggiori.
Ottiene nel ballottaggio poco più del cinque per cento.
1977, il Presidente Jimmy Carter nomina Ambasciatore alle Nazioni Unite Andrew Young, alla House of Representatives per la Georgia. È il primo nero ad assumere il prestigioso incarico.
1984/1988, il Reverendo Jesse Jackson si candida per la nomination democratica. Nella prima circostanza vince in cinque Stati (nessuno Afroamericano lo aveva mai fatto in precedenza). Nella seconda in tredici. Eccellente performance non più riuscita a nessun nero.
2001, George Walker Bush nomina Segretario di Stato il Generale Colin Powell, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. È il primo nero ad occuparsi della politica estera nazionale.
2005, ancora George Walker Bush nomina Segretario di Stato Condoleezza Rice, nel quadriennio della sua prima amministrazione Consigliere per la sicurezza nazionale. È la prima donna di colore ad assurgere al ruolo.
2020, il partito democratico nomina propria candidata alla Vicepresidenza (sarà eletta) la Senatrice della California Kamala Harris. È nera per via del padre e contemporaneamente Tamil.

11 maggio 2024

Progressive Party

Tre, nella lunga storia delle elezioni presidenziali americane, i partiti Progressisti.
Il primo fu formato da Theodore Roosevelt e dai suoi sostenitori allorquando l’ex Presidente, non avendo ottenuto la nomination repubblicana alla Convention del 1912, uscì dal Grand Old Party sbattendo la porta e presentandosi autonomamente.
Ebbe questa formazione (chiamata durante quella campagna ‘Bull moose’ dato che Teddy aveva dichiarato di sentirsi “forte come un alce”), un notevole successo a novembre arrivando al ventisette per cento dei voti popolari, conquistando ottantotto componenti il Collegio Elettorale e superando lo stesso GOP (nessun altro ‘terzo partito’ è stato in grado di fare altrettanto).
Nella circostanza, ottenne altresì una decina di seggi alla Camera.
Rapido però il declino soprattutto perché lo stesso Teddy nel 1916 rifiutò una ulteriore corsa elettorale in proprio decidendo invece di sostenere il repubblicano Charles Evans Hughes.
Deceduto il grande riformatore ai primi del 1919, il partito venne a cessare le proprie attività nel successivo anno.
Per la storia, l’indicazione Progressive fu usata altre due volte.
Da Robert La Follette nel 1924 e da Henry Wallace nel 1948.

11 maggio 2024

Ci vuole davvero un fisico bestiale!

Memorabili i trecentocinquantuno discorsi tenuti da Harry Truman nel corso della fase conclusiva della infine assai sorprendentemente vinta campagna elettorale del 1948.
E il numero infinito di chilometri percorsi in treno per tutto il Paese.
Un fisico perfetto il suo.
Non altrettanto nel settembre 1919 – allorquando decise di incontrare il popolo per convincerlo a sostenere le sue tesi a proposito della costituenda Società delle Nazioni – quello di Woodrow Wilson.
Ventimila chilometri su rotaia e alcune di dozzine di discorsi lo minarono.
Dopo un collasso subito a Pueblo in Colorado, il 2 ottobre ecco l’infarto.
Erano altri tempi, si dirà.
Ma ancora oggi vincere vuole anche dire avere maggiore resistenza fisica e salute.

11 maggio 2024

I Presidenti: Benjamin Harrison

La scheda.
Nato nel 1833 a North Bend (Ohio), si presentò alle presidenziali del 1888 con il Partito Repubblicano contro il Presidente uscente Grover Cleveland.
In carica, ratificò l’annessione di North Dakota, South Dakota, Montana e Washington, Idaho e Wyoming.
Contrariamente a Cleveland, condusse una politica economica favorevole all’aumento della spesa pubblica, cui si legarono aiuti statali alle imprese e aumento dei dazi doganali.
Con lo Sherman Antitrust Act rese illegali i monopoli, difendendo il liberoscambismo.
Importanti anche le sue politiche a favore dei parchi nazionali.
Come Hayes infine si mostrò spietato verso i pellerossa e particolarmente duro verso i movimenti sindacali.
Alle elezioni del 1892 si ripresentò, scontrandosi nuovamente con Cleveland ma stavolta venne sconfitto.
Si ritirò dunque a Indianapolis (Indiana), dove morì nel 1901.

11 maggio 2024

I terzi candidati che hanno influito sul risultato elettorale

James Weaver?
Candidato nel 1892 del Partito Populista, si impose in cinque degli allora chiamati al voto quarantaquattro Stati.
Fu in qualche modo “usato” dai democratici che si astennero addirittura dal presentare il proprio esponente invitando i loro aderenti locali a sostenerlo laddove pensavano così agendo di favorirne la locale affermazione e la conseguente sottrazione al repubblicano dei delegati statali qua e là di spettanza al Collegio Elettorale.
Determinante non del tutto Weaver ma decisamente assai influente.

Theodore Roosevelt?
Il terzo candidato più forte di sempre, in grado, nel corso di una campagna elettorale a tutto campo, di conquistare nel 1912 sei Stati, quattro milioni e centomila elettori pari ad oltre il ventisette per cento dei voti popolari ed ottantotto Electors (iniziale maiuscola in quanto componenti il Collegio che effettivamente elegge il Presidente), classificandosi secondo alle spalle del democratico Woodrow Wilson e sbaragliando il Presidente in carica William Taft, repubblicano (la sola occasione nella storia delle Presidenziali nella quale il candidato di uno dei due partiti che si confrontano dal 1856 viene costretto al terzo gradino del podio).
Eccezionale e determinante, come si vede, il suo impatto.

James Strom Thurmond?
Proposto nel 1948 dal movimento denominato Dixiecrats appositamente costituito da dissenzienti democratici sostanzialmente segregazionisti del Sud che non accettavano la riproposizione di Harry Truman, è l’esempio – questa la ragione per elencarlo – più emblematico di candidato che ottiene un buon risultato in termini di Electors (trentanove) ma non influisce se non del tutto marginalmente sul risultato complessivo.

George Wallace?
1968, più incidente rispetto a Thurmond (quarantacinque Electors, quasi dieci milioni di voti popolari, cinque Stati meridionali) per quanto infine non decisivo l’esito della campagna condotta nella circostanza dal più volte Governatore dell’Alabama Wallace in rappresentanza anch’egli del segregazionismo sudista e invero l’ultimo terzo incomodo in grado di portare propri Electors al voto del Collegio.

Ross Perot?
Candidato indipendente nel 1992 (si riproporrà quattro anni dopo assai meno efficacemente per il da lui stesso fondato Reform Party), va assolutamente ricordato per avere nell’occasione conquistato su base nazionale quasi il diciannove per cento del voto popolare peraltro non vincendo Stato alcuno e conseguentemente non potendo contare su Electors.
È non solo opinione ma conclusione decisamente prevalente considerare determinante (si noti la differenza rispetto ai due precedenti candidati citati che pur avendo non pochi Electors infine pesarono meno) la sua candidatura perché fortemente nociva nei confronti dell’incumbent George Herbert Walker Bush, nel cui ambito pescava, sconfitto dal democratico Bill Clinton.

Ralph Nader?
Del tutto anomala (il voto infine limitatamente ad un solo Stato considerato) l’incidenza assolutamente probabile (impossibile esserne certi perché come si sarebbero davvero espressi i suoi sostenitori in Florida allora nessuno può dirlo) del per la circostanza (elezioni del 2000) verde Ralph Nader.
Ricorderete che gli Electors dello Stato con capitale Tallahassee furono decisivi e che, a parte la sentenza, favorevole a George Walker Bush, repubblicano, della Corte Suprema, infine il voto popolare risultò per lui con una maggioranza risicatissima (cinquecento trentasette pari allo 0.009 per cento).
Ebbene, i suffragi conquistati colà da Nader furono novantasettemila quattrocentoottantotto!)
Mah?

Tutto ciò detto e considerato (avendo sorvolato quanto al Robert La Follette 1924 forte solo nel suo Wisconsin e alla strana avventura di Evan McMullin datata 2016 quando parve in grado di vincere nello Utah e di sottrarre a Trump i delegati di quello Stato), ad oggi 10 maggio 2024, guardando anche e soprattutto ai per il vero non molti sondaggi a livello statale (non si ripeterà mai abbastanza che il voto decisivo è appunto statale tanto che in quattro occasioni il perdente a livello nazionale per suffragi popolari ha vinto quanto ad Electors localmente conquistati) aggiornati consultabili, verrebbe da concludere (tutto può cambiare domattina se non addirittura fra un’ora) che Robert Kennedy jr si avvii ad una onorevole sconfitta pari (solo chi ha il coraggio di fare pronostici può sbagliarli) a quella sofferta nel 1980 da John Anderson che concluse con un decoroso sei virgola sei per cento senza naturalmente conquistare Stato alcuno.

10 maggio 2024

Il futuro politico di Trump non sarà deciso dai tribunali

“Quello che una volta somigliava a un muro di ostacoli legali che si frapponeva tra Donald Trump e il suo ritorno alla Casa Bianca, ora sembra poco più che una serie di dossi”, riferisce il quotidiano Politico, tra i più assidui nel seguire le vicende elettorali americane.
“I pubblici ministeri che trattano casi dalla Georgia alla Florida a Washington, DC, stanno scoprendo che avanzare accuse penali contro un ex presidente è molto più facile che portarlo in tribunale.
Questo perché Trump ha beneficiato enormemente di una serie di rinvii.
Dopo quelli deliberati questa settimana in Georgia e Florida, lo scenario più probabile per il 2024 è che l’unico processo che Trump dovrà affrontare prima delle elezioni sia quello in corso a Manhattan: caso che molti avvocati considerano il meno serio dei quattro, sia in termini di gravità del presunto illecito che di prospettiva di finire in prigione”.

10 maggio 2024

Nikki Haley e i suoi sponsor

“Nikki Haley sta tornando alla vita pubblica dopo essersi ritirata dalla corsa presidenziale repubblicana all’inizio di marzo, ma non ha intenzione di sostenere nell’immediato Donald Trump”, riferisce il Wall Street Journal.
“L’ex governatore della Carolina del Sud parteciperà a una riunione a Charleston, Carolina del Sud, lunedì e martedì per ringraziare circa cento dei suoi maggiori donatori.
Non ci si aspetta che discuta del suo futuro politico o li incoraggi a donare ad altre campagne” ha concluso l’autorevole quotidiano.

10 maggio 2024

Quando nacque la Costituzione Americana

16 maggio 1787. Siamo a casa di Benjamin Franklin, ovviamente a Philadelphia.
Con lui, i primi cinque tra i settantacinque delegati – solo cinquantacinque dei quali parteciperanno effettivamente e, tra andare e venire, in verità una trentina circa, alternandosi, saranno presenti di giorno in giorno – eletti in rappresentanza di dodici (il Rhode Island si è rifiutato di partecipare) dei tredici Stati.
Sono questi sei Signori che nell’occasione, discutendo, decidono che lungi dal revisionare semplicemente gli Articoli di Confederazione come stabilito l’assemblea dovrà ideare e istituire un governo nazionale.
Scrivere pertanto una Costituzione.
Erano
Benjamin Franklin
James Madison
Gouverneur Morris
Edmund Randolph
George Washington
James Wilson.
Il giorno dopo, Madison si mise al lavoro stendendo quello che sarà noto come il Piano della Virginia (Virginia Plan) dato che verrà poi presentato da Edmund Randolph, Governatore appunto dello Stato con capitale Richmond.

10 maggio 2024