Personaggi politici eminenti: Albert Gallatin

Dal 1801 al 1814.
Sotto due Presidenti, Thomas Jefferson e James Madison.
La più lunga e maggiormente produttiva permanenza al Ministero del Tesoro USA è vanto di uno Svizzero: Albert Gallatin!!!
Nato a Ginevra nel 1761 (invero, prima che la città venisse a far parte della Svizzera) e arrivato nel 1780 negli Stati Uniti, il Nostro si dimostrò da subito uomo politico di grande spessore e capacissimo economista.
Eletto Senatore, fu come ora detto nominato Segretario al Tesoro da Jefferson.
Per mandato proprio del terzo Presidente, che considerava il debito nazionale “un cancro morale”, riuscì a ridurlo da ottantatre a quarantacinque milioni di dollari.
Attuò, poi, drastiche diminuzioni della spesa pubblica tagliando in particolare gli investimenti per l’Esercito e la Marina.
Fu però in difficoltà a Guerra del 1812 tuttora in corso, a seguito del sostanziale fallimento anche per l’opposizione del Congresso agli atti da lui compiuti per ottenere finanziamenti a sostegno delle spese derivanti dal conflitto.
Lasciato l’incarico ministeriale, fu a capo della Delegazione USA che concluse il Trattato di Gand (in fiammingo, Gent) col quale si poneva termine alla predetta guerra.
Con lui in Belgio per l’occasione, altri due, importantissimi in futuro, uomini politici: John Quincy Adams e Henry Clay.
Fu in seguito Ambasciatore americano prima a Parigi e poi a Londra.
Nel 1824, si parlò a fondo della possibilità di candidarlo per la Vice Presidenza.
Essendo Gallatin nato prima della Dichiarazione di Indipendenza del 4 luglio 1776 e soprattutto del riconoscimento internazionale degli USA conseguente al Trattato di Parigi del 1783, poteva aspirare alla carica presidenziale come a quella vice presidenziale pur non essendo cittadino americano dalla nascita, requisito evidentemente non proponibile nei primi decenni di esistenza dell’Unione.
Alla fine, accanto a John Quincy Adams nel quadriennio in questione sedette John Calhoun.
Uno svizzero, il ginevrino, capace davvero di farsi onore in America.

22 aprile 2024

Ritratti di Signore americane: Florence Mabel Kling

Moglie di Warren Harding, fu la prima futura (il marito eletto entrò in carica il 4 marzo del 1921 e le donne avevano potuto esordire a livello nazionale come elettrici solo in occasione delle Presidenziali del precedente novembre 1920) First Lady ammessa al voto.
Si suppone che nella circostanza abbia votato per il coniuge!

22 aprile 2024

Le spese legali di Trump drenano fior di milioni

Scrive il Washington Post:
“Donald Trump sta accelerando il ritmo della raccolta fondi mentre combatte accuse penali in quattro casi e fa appello contro una sentenza di frode civile da quasi mezzo miliardo di dollari contro di lui a New York.
Le spese legali continuano a rappresentare un peso enorme per la sua organizzazione elettorale e per i gruppi alleati.
Come mostrano gli ultimi dati finanziari resi pubblici, rappresentano il ventisei per cento della spesa di marzo dei suoi comitati politici”.

21 aprile 2024

Trump si sofferma poco sul Covid che tanto influì nel 2020

Così il Boston Globe, quotidiano certamente non vicino al tycoon, ieri 20 aprile a proposito di un tema specifico:
“La pandemia mortale ha coinvolto poco più di un quinto della presidenza di Donald Trump, ma non si direbbe ascoltandolo durante la campagna elettorale in corso. Menziona difatti raramente il COVID.
Quando lo fa, di solito è in un breve commento sul fatto che la pandemia ha fatto deragliare alcuni dei suoi piani come capita con un dosso improvviso.
Poi si lamenterà di non ricevere abbastanza credito per aver svolto un ottimo lavoro sul COVID, una valutazione che la maggior parte degli esperti di sanità pubblica contesta fortemente”.

21 aprile 2024

I Presidenti: Thomas Jefferson

La scheda.
Nato nel 1743 a Shadwell (Virginia), divenne un avvocato di successo, iniziando ad interessarsi ben presto alla vita politica.
Dapprima deputato del Congresso Continentale, durante la Guerra d’Indipendenza fu Governatore della Virginia per divenire poi Ambasciatore a Parigi.
Qui dal 1785 al 1789, entrò in contatto con quelle idee illuministe che avrebbero influenzato poi notevolmente il suo pensiero politico e religioso.
Segretario di Stato sotto George Washington, entrò presto in collisione con il federalismo di Hamilton.
In tal senso, Jefferson fondò il Partito Repubblicano-Democratico insieme a James Monroe e James Madison: uno schieramento fondato sull’idea di un profondo decentramento politico-amministrativo, in netto contradditorio con il centralismo dei federalisti.
Una polemica che Jefferson proseguì anche nella sua carica di Vicepresidente a fianco del Capo dello Stato federalista John Adams, di cui non condivise affatto l’approvazione unilaterale degli Alien and Sedition Acts, da lui giudicati espressione di autoritarismo.
Nel 1800 Jefferson vinse le elezioni, battendo Adams dopo una campagna elettorale durissima che suscitò profonde divisioni.
Tanto che lo stesso Jefferson, appena eletto, si sentì in dovere di asserire che sarebbe stato il Presidente di tutta la nazione e non solo della propria fazione politica.
I due mandati della sua Presidenza furono costellati da eventi importanti: l’acquisizione della Louisiana dalla Francia, l’apertura della frontiera verso Ovest (con un primo tentativo di salvaguardia degli indiani), l’abbattimento del debito pubblico statunitense.
In politica estera, per quanto di idee illuministe e sostanzialmente francofile, Jefferson si mantenne piuttosto cauto, mantenendo una posizione in buona parte isolazionista (soprattutto in relazione alle guerre napoleoniche che infiammavano l’Europa).
Varò anche un provvedimento che vietava l’importazione della schiavitù: provvedimento che rimase però sostanzialmente lettera morta.
Allo scadere del suo secondo mandato, rifiutò una terza candidatura, citando esplicitamente il caso di Washington.
Ritiratosi a vita privata, morì a Charlottesville nel 1826, alquanto incredibilmente il 4 luglio, nel cinquantesimo anniversario della Dichiarazione di Indipendenza, lo stesso giorno nel quale passava a miglior vita anche il rivale John Adams.

21 aprile 2024

North Dakota: storia elettorale in occasione delle presidenziali

1892: Populista (Weaver)
1896: Democratico (Bryan)
1900: Repubblicano (McKinley)
1904: Repubblicano (T. Roosevelt)
1908: Repubblicano (Taft)
1912: Democratico (Wilson)
1916: Democratico (Wilson)
1920: Repubblicano (Harding)
1924: Repubblicano (Coolidge)
1928: Repubblicano (Hoover)
1932: Democratico (F. D. Roosevelt)
1936: Democratico (F. D. Roosevelt)
1940: Repubblicano (Willkie)
1944: Repubblicano (Dewey)
1948: Repubblicano (Dewey)
1952: Repubblicano (Eisenhower)
1956: Repubblicano (Eisenhower)
1960: Repubblicano (Nixon)
1964: Democratico (Johnson)
1968: Repubblicano (Nixon)
1972: Repubblicano (Nixon)
1976: Repubblicano (Ford)
1980: Repubblicano (Reagan)
1984: Repubblicano (Reagan)
1988: Repubblicano (G. H. Bush)
1992: Repubblicano (G. H. Bush)
1996: Repubblicano (Dole)
2000: Repubblicano (G. W. Bush)
2004: Repubblicano (G. W. Bush)
2008: Repubblicano (McCain)
2012: Repubblicano (Romney)
2016: Repubblicano (Trump)
2020: Repubblicano (Trump)

21 aprile 2024

Ritratti di Signore americane: Varina Anne Banks

Seconda moglie assai più giovane di Jefferson Davis, uomo politico insigne e soprattutto Presidente della Confederazione degli Stati del Sud secessionisti. È per questo che viene considerata la First Lady della Confederazione, unica e senza seguiti.
Sopravvisse lungamente al marito col quale aveva collaborato per quanto di idee opposte, abolizioniste addirittura, la quale cosa la rese invisa ai Sudisti.

21 aprile 2024

Contingent Election

Si definisce Contingent una elezione al termine della quale nessuno dei candidati abbia raggiunto la maggioranza assoluta dei componenti il Collegio Elettorale cui, non essendo diretta ma di secondo grado, è effettivamente demandata la nomina del Presidente o del Vice.
Storicamente è accaduto tre volte che uno dei due rami del Congresso fosse chiamato all’opera per risolvere la conseguente difficoltà.
Nel 1801, allorquando, avendo Thomas Jefferson e Aaron Burr conquistato l’anno precedente lo stesso numero di Electors, la Camera dei Rappresentanti procedette tramite i previsti ballottaggi.
Nel 1825, allorché la medesima dovette decidere tra Andrew Jackson, John Quincy Adams e John Calhoun nessuno dei quali aveva prevalso sempre in termine di Electors nelle votazioni del 1824.
Nel 1837, quando fu il Senato a votare il Vicepresidente non avendo Richard Mentor Johnson superato l’impasse in sede collegiale nel 1836.
(Si sarà notato che quanto al Presidente la competenza è della Camera mentre è il Senato che si esprime se la difficoltà concerne il Vice).
Tutte e tre le occasioni elencate hanno visto votare in quest’ambito i membri uscenti dei due consessi dato che le scadenze dei mandati, il presidenziale e il congressuale, coincidevano ed erano fissate al 4 marzo dell’anno seguente quello elettorale.
Dal 1937, a seguito dell’Emendamento approvato quattro anni prima, Camera e Senato entrano in carica in momenti differenti rispetto al Capo dello Stato: il 3 gennaio i due rami del Congresso e il 20 dello stesso mese il Presidente.
Per conseguenza, la prossima eventuale determinazione richiesta a seguito di una Contingent Election ad opera di una delle camere sarebbe competenza non del vecchio ma del rinnovato consesso.

21 aprile 2024

Donald Trump impiegherà migliaia di osservatori elettorali

L’entourage politico di Donald Trump ha dichiarato che prevede di schierare a novembre più di centomila avvocati e volontari negli Stati teatro della contesa per monitorare – e potenzialmente mettere in dubbio – il conteggio dei voti.
Trump si è lamentato del fatto che il proprio apparato non fosse adeguatamente preparato per le battaglie legali nelle elezioni del 2020.
“È questo”, sostiene Politico, “altresì un segno che, se il tycoon intendesse nuovamente tentare di ribaltare l’esito delle elezioni, disporrebbe già di decine di migliaia di collaboratori che potrebbero aiutarlo nella bisogna”.

20 aprile 2024

Ritratti di Signore americane: Shirley Anita Chisholm

Incredibilmente, occorse aspettare addirittura il 1968 per vedere entrare alla Camera dei Rappresentanti USA la prima eletta nera.
Già membro dal 1964 dell’assemblea dello Stato di New York, Shirley Anita Chisholm, proprio nell’anno da tutti ricordato come quello della rivoluzione, il 1968 naturalmente, raggiunse l’obiettivo aprendo definitivamente ai suoi fratelli la strada per il congresso.
Nel successivo 1972, appoggiata anche da movimenti rivoluzionari neri, cercò ma non ottenne la Nomination democratica per la Casa Bianca.
Fu attiva fino al 1983, anno nel quale si ritirò dalla vita politica.

20 aprile 2024