I Presidenti: Barack Obama

La scheda.
Nato nel 1961 a Honolulu (Hawaii), divenne, giovanissimo, Senatore dell’Illinois per poi accedere al Senato federale.
Candidatosi alle primarie democratiche del 2008, dopo una serrata competizione, riuscì a battere Hillary Clinton e ad ottenere la Nomination dal suo partito.
Alla general election prevalse infine sul candidato repubblicano John McCain, conquistando così la Casa Bianca.
Su posizioni tendenzialmente liberal, la politica interna di Obama si è generalmente caratterizzata per una forte attenzione alle problematiche sociali: in particolare lotta alla disoccupazione, maggiore presenza dello Stato in economia e riforma sanitaria (la controversa Obamacare).
In politica estera l’amministrazione di Obama ha invece presentato un repentino cambiamento.
Durante il primo mandato si è difatti distinta per un interventismo idealista che ha portato il Presidente ad appoggiare la cosiddetta Primavera Araba e a sostenere la guerra in Libia.
Arrivò addirittura a un passo dall’attaccare la Siria di Assad, determinando un caos geopolitico in Medio Oriente che ha favorito non poco la nascita e l’espansione dello Stato Islamico.
Durante il secondo mandato, si è assistito invece ad un Obama realista, artefice di una distensione con Cuba e con l’Iran (che ha irritato parecchio Israele).
Anche la sua posizione sulla Primavera Araba è mutata: difatti ha in seguito teso ad appoggiare tanto Assad quanto Al Sisi in Egitto in nome di una pragmatica stabilità.
A fronte dunque di una seppur timida ripresa economica, il lascito più controverso di questa Presidenza risiede proprio in una politica estera contraddittoria.

31 maggio 2024

Mario Cuomo, il candidato non pervenuto

Due mezze righe, non di più…
Ecco lo spazio dedicato a Mario Cuomo da Maldwyn Jones nella sua imperdibile ‘Storia degli Stati Uniti d’America’.
Troppo poco davvero!
Certo, come candidato alla Casa Bianca è stato un disastro e non per i risultati conseguiti.
Nel 1988, in buona posizione nei sondaggi e nelle indicazioni degli esperti in specie dopo il ritiro di Gary Hart, decide di non partecipare alle primarie democratiche e lascia così via libera a Michael Dukakis.
Quattro anni dopo, da tutti considerato il vero, possibile candidato vincente e non solo nella corsa interna al partito dell’asino, non scende in campo nella maratona che porterà i democratici a scegliere Bill Clinton e a dipoi strappare White House ai GOP.
E nell’uno come nell’altro caso, non dà spiegazioni!
Ma se a livello nazionale delude, non altrettanto fa nel New York.
Governatore in carica dall’1 gennaio 1983, reggerà lo scranno di Albany fino al 31 dicembre 1994: tre mandati Governatoriali consecutivi e con il plauso di tutti.
Di lui, trasfigurandone in qualche modo aspetto e caratteristiche, si occupa, alquanto fuggevolmente come giusto visto il rifiuto, l’anonimo autore (si scoprì solo successivamente che si trattava del columnist Joe Klein) dell’ottimo ‘Colori primari’, il romanzo/documento che racconta con bello stile la storia, le vicende, gli accadimenti – vissuti dall’interno dello staff del candidato in seguito vincente – della campagna elettorale del 1992.
Italo americano con origini anche in quel di Tramonti, ha trasmesso la sua forte passione al figlio Andrew la cui fine ingloriosa è stata purtroppo repentina e del tutto imprevedibile.
Dal predetto romanzo/documento, nel 1998 Mike Nichols, per la sceneggiatura di Elaine May, ricavò il non completamente riuscito ‘I colori della vittoria’, con John Travolta, Emma Thompson, Billy Bob Thornton e Cathy Bates.

31 maggio 2024

Biden sull’uso delle armi americane in Russia

Gli Stati Uniti hanno dato all’Ucraina il permesso di usare delle armi americane per colpire obiettivi in territorio russo, ma solo nelle vicinanze della regione ucraina di Kharkiv, che confina con la Russia.
Lo ha dichiarato giovedì un funzionario statunitense e l’informazione è stata rivelata per la prima volta dal media online Politico.
Questa decisione, che arriva in un momento in cui le truppe ucraine stanno lottando nei pressi di Kharkiv di fronte agli assalti dell’esercito russo, segna un’inversione di rotta da parte del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Fino ad ora, l’inquilino della Casa Bianca si era fermamente rifiutato di permettere a Kiev di utilizzare le armi fornite dagli Stati Uniti in Russia.

31 maggio 2024

Biden investe molto in Pennsylvania

“La manifestazione del presidente Joe Biden con il vicepresidente Kamala Harris al Girard College ha segnato il suo quinto viaggio nell’area di Philadelphia quest’anno e il settimo in Pennsylvania solo nel 2024”, riferisce Politico.
“Lo staff elettorale ha aperto due dozzine di uffici sul campo e il presidente e i suoi alleati hanno impegnato decine di milioni nello Stato, superando l’ex presidente Donald Trump e i suoi sostenitori con un rapporto di più di quattro a uno.
E mercoledì, parlando in una scuola a maggioranza nera nella città più grande dello Stato, Biden e Harris hanno utilizzato una loro rara doppia apparizione per attuare uno sforzo organizzativo tesi a conquistare gli elettori neri in un collegio elettorale critico.
Ci sono ancora pochi segni che questo settore di elettori sia stia registrando per votare”.

30 maggio 2024

I sondaggisti di Trump pensano di manovrare qualsiasi verdetto

I sondaggisti di Donald Trump hanno monitorato l’impatto delle sue accuse durante il processo a suo carico e, muovendosi per anticipare gli eventi, stanno sostenendo che, indipendentemente dal verdetto possono volgerlo a suo favore.
Nei sondaggi interni alla campagna, due terzi degli intervistati affermano che la politica ha avuto un ruolo nelle sue accuse penali.
Ciò è in contrasto con i sondaggi pubblici che hanno rilevato che oltre la metà degli americani ritiene che il caso sia stato gestito equamente, con una netta divisione partigiana.
Circa il sessanta per cento degli elettori ritiene che le accuse siano molto o abbastanza gravi.
Anche il sei per cento degli elettori di Trump afferma che sarebbe meno propenso a sostenerlo se condannato.
Ma l’interpretazione che lo staff di Trump dà dei propri sondaggi suggerisce quale potrebbe essere la sua strategia per affrontare un verdetto di colpevolezza.

30 maggio 2024

Agitazione elettorale

Uno
Lo staff di Robert Kennedy Jr ha presentato alla Commissione Elettorale Federale un reclamo sostenendo che l’entourage del presidente Joe Biden, quella dell’ex presidente Donald Trump e la CNN hanno violato le leggi federali sulla campagna programmando il dibattito presidenziale della rete il 27 giugno.

Due
Joe Biden, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se nel prossimo mandato intendeva ad un certo pubblico lasciare la poltrona presidenziale a Kamala Harris, ha fatto a sua volta una domanda: “Sei caduto per terra e hai battuto la testa?”

30 maggio 2024

I Presidenti: George Walker Bush

La scheda.
Nato nel 1946 a New Haven (Connecticut) e figlio dell’ex Presidente George H. W. Bush, divenne Governatore del Texas per il Partito Repubblicano.
Presentatosi alle presidenziali del 2000, riuscì a conquistare la Casa Bianca, battendo il democratico Al Gore sul filo del rasoio.
La politica estera per buona parte del primo anno di amministrazione fu caratterizzata da una certa cautela.
Le cose cambiarono dopo l’attentato alle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001: la politica estera di Bush divenne infatti fortemente interventista.
Attraverso coalizioni militari a guida americana, Bush invase dapprima l’Afganistan e successivamente l’Iraq, in nome di una guerra al terrorismo che vedeva nel cosiddetto ‘Asse del male’ (Iraq, Iran e Corea del Nord) il proprio principale nemico.
Contemporaneamente avviò una fase di relativa distensione con la Russia di Vladimir Putin.
In politica interna si mantenne su posizioni conservatrici in relazione ai temi etici, non disdegnando al contempo forme di pur tenue statalismo in campo economico (nei settori della sanità e dell’istruzione in primis), che scontentarono non a caso le ali più libertarian del GOP.
Durante la sua Presidenza per la prima volta due afroamericani assursero all’importante carica di Segretario di Stato: Colin Powell e Condoleezza Rice.
Terminò il secondo mandato nel 2008, appoggiando la candidatura del repubblicano John McCain alle presidenziali di quell’anno.

30 maggio 2024

I democratici al Senato contro il declino del ticket splitting

Le possibilità dei democratici di mantenere il controllo del Senato dipendono da almeno due loro esponenti che riescano a realizzare un’impresa sempre più rara negli ultimi anni: vincere anche se il candidato del partito opposto, nel caso l’ex presidente Donald Trump, prevale nei loro Stati.
“I democratici”, scrive il Washington Post, “devono mantenere i seggi al Senato nel Montana e nell’Ohio – due Stati che Trump quasi sicuramente vincerà – e imporsi in altre cinque gare peraltro competitive per mantenere la maggioranza se il presidente Biden vince la rielezione”.

30 maggio 2024

Secondo l’analista Ron Brownstein

“Per decenni, i democratici hanno costruito le loro strategie elettorali su un presupposto comune: maggiore l’affluenza alle urne, maggiori le loro possibilità di vincere.
Ma questa equazione potrebbe non applicarsi al presidente Joe Biden nel 2024.
Un’ampia serie di sondaggi quest’anno mostrano che Biden la migliore scelta per gli americani con una storia di voto più coerente, mentre l’ex presidente Donald Trump spesso mostra maggiore forza tra le persone che hanno meno frequentemente votato.
Questi nuovi riferimenti stanno creando sfide per entrambe le parti.
Il potenziale appeal di Trump sugli elettori irregolari, in particolare sugli uomini neri e latini più giovani, sta costringendo i democratici a ripensare le strategie di lunga data incentrate sulla mobilitazione del maggior numero possibile di elettori giovani e non bianchi senza preoccuparsi della loro fedeltà di parte.
Per i repubblicani, la sfida sarà quella di costruire un’organizzazione in grado di connettersi con gli elettori irregolari che tradizionalmente non si sono concentrati nel raggiungere, in particolare nelle comunità composte da minoranze”.

30 maggio 2024

I democratici nomineranno Biden prima della Convention

Il Comitato Nazionale Democratico si sta preparando a nominare Jor Biden candidato presidenziale del partito attraverso un ‘appello virtuale’ prima della Convention di agosto a Chicago, un passo insolito per garantire che Biden possa rispettare la scadenza per comparire nelle urne in Ohio, “, riferisce il Washington Post.
“La mossa arriva nonostante una sessione legislativa speciale in programma nello Stato in questione, sessione che il Governatore Mike DeWine (repubblicano) ha detto risolverebbe il problema. I democratici non sono ottimisti riguardo alla sessione speciale, dato che DeWine ha aggiunto all’agenda una proposta non correlata sul finanziamento della campagna elettorale che i repubblicani vogliono considerare insieme alla legislazione che consentirebbe a Biden di partecipare al ballottaggio”.

29 maggio 2024