I Presidenti: Franklin Pierce

La scheda.
Nato nel 1804 a Hillsborough (New Hampshire), fu membro della Camera e partecipò alla guerra contro il Messico.
Candidato del partito democratico, vinse le elezioni del 1852, divenendo il quattordicesimo Presidente degli Stati Uniti d’America.
Durante la sua amministrazione, i negoziati con il Messico portarono all’acquisizione dell’Arizona.
Si interessò poi della riorganizzazione e del potenziamento delle forze militari.
Intensificò inoltre gli scambi commerciali con il Giappone.
Tuttavia fu la Guerra civile in Kansas a segnare profondamente la sua Presidenza.
Nel 1854 fu difatti approvato il Kansas-Nebraska Act, con cui si creavano due nuovi stati: Kansas e Nebraska, per l’appunto.
Sorse subito il problema se considerare in questi territori lo schiavismo lecito o meno.
In Kansas si creò presto una frattura tra abolizionisti e schiavisti (questi ultimi, spalleggiati dal Missouri, che temeva di confinare con uno Stato abolizionista).
Vennero così a costituirsi due parlamenti paralleli.
Pierce si schierò a favore di quello schiavista.
Scoppiò una guerra civile che fu sedata soltanto attraverso l’invio di truppe federali.
Scaduto il mandato nel 1857, morì nel 1869 a Concord (New Hampshire).

2 maggio 2024

La Debate Commission si attiene al programma originale

La Commissione che organizza e regola i dibattiti presidenziali ha dichiarato a Fox News che intende restare fedele al piano originalmente annunciato per i dibattiti nonostante il desiderio di Donald Trump di tenerne di più.

1 maggio 2024

Presidente Donald Trump, Vicepresidente Kamala Harris!?!?

È possibile.
Assai improbabile, ma possibile.
Supponiamo che il prossimo confronto novembrino si concluda con un pareggio, duecentosessantanove Electors (con l’iniziale maiuscola per distinguerli da quelli comuni dato che loro specifico compito è quello di eleggere effettivamente il Presidente il primo lunedì dopo il secondo mercoledì del mese di dicembre seguente la votazione da tutti definita presidenziale e cioè nella circostanza 2024 il 16 dell’ultimo mese dell’anno) a testa.
La competenza quanto alla nomina del Capo dello Stato passerebbe alla Camera dei Rappresentanti (dove nei ballottaggi si voterebbe per delegazione statale pesando ogni Stato uno a prescindere dal numero degli abitanti) e quella riferita al Vice al Senato (nel cui ambito non è contemplato il concetto di delegazione).
Voterebbero nell’occasione a gennaio i due rinnovati (a novembre) rami del Congresso.
È in ragione di ciò che, ove le maggioranze (come spesso accade) fossero diverse, si potrebbe arrivare alla conclusione indicata nel titolo.
Una Camera, per semplificare, repubblicana voterebbe Donald Trump mentre un Senato democratico Kamala Harris!

Nota bene.
Dopo le elezioni del 1796, stante l’allora esistente regolamento elettorale, Presidente (John Adams) e Vice (Thomas Jefferson) appartenevano a due differenti partiti.
A seguito della votazioni del 1864, Capo dello Stato il confermato Abraham Lincoln, repubblicano, e Vice Andrew Johnson, democratico.
A Guerra di Secessione ancora in corso, il ticket poi risultato vincente era stato a quel modo composto per dimostrare, sempre semplificando, che non tutti i democratici erano secessionisti.

1 maggio 2024

Utah: storia elettorale in coincidenza con le presidenziali

1896: Democratico (Bryan)
1900: Repubblicano (McKinley)
1904: Repubblicano (T. Roosevelt)
1908: Repubblicano (Taft)
1912: Repubblicano (Taft)
1916: Democratico (Wilson)
1920: Repubblicano (Harding)
1924: Repubblicano (Coolidge)
1928: Repubblicano (Hoover)
1932: Democratico (F. D. Roosevelt)
1936: Democratico (F. D. Roosevelt)
1940: Democratico (F. D. Roosevelt)
1944: Democratico (F. D. Roosevelt)
1948: Democratico (Truman)
1952: Repubblicano (Eisenhower)
1956: Repubblicano (Eisenhower)
1960: Repubblicano (Nixon)
1964: Democratico (Johnson)
1968: Repubblicano (Nixon)
1972: Repubblicano (Nixon)
1976: Repubblicano (Ford)
1980: Repubblicano (Reagan)
1984: Repubblicano (Reagan)
1988: Repubblicano (G. H. Bush)
1992: Repubblicano (G. H. Bush)
1996: Repubblicano (Dole)
2000: Repubblicano (G. W. Bush)
2004: Repubblicano (G. W. Bush)
2008: Repubblicano (McCain)
2012: Repubblicano (Romney)
2016: Repubblicano (Trump)
2020: Repubblicano (Trump)

1 maggio 2024

I Presidenti: Millard Fillmore

La scheda.
Nato nel 1800 a Summerhill (New York) da una famiglia di umili origini, divenne membro del Congresso e susseguentemente Vicepresidente di Taylor nel 1849.
Alla morte di quest’ultimo l’anno dopo, acquisì la carica presidenziale.
Attanagliato come il predecessore nella polemica tra Nord e Sud sulla questione dello schiavismo, Fillmore creò il Territorio del Nuovo Messico (in cui la schiavitù sarebbe stata lecita), approvò il Fugitive Slave Act (pur ammorbidendolo) e vietò il commercio di schiavi (non la schiavitù) all’interno del District of Columbia.
Annesse inoltre la California.
In politica estera si oppose ai falchi sudisti che premevano per un’invasione di Cuba (Stato in cui era praticata la schiavitù), forzando al contempo il Giappone ad aprirsi al commercio statunitense.
Terminò il mandato nel 1853, proseguendo la carriera politica e tentando senza successo una rielezione nel 1856.
Morì nel 1874 a Buffalo (New York).

1 maggio 2024

Un momento storico particolare: la Reconstruction Era

Finita la Guerra di Secessione, per non pochi anni e per periodi diversi, gli Stati Confederati e loro politicamente vicini vissero un momento storico particolare, sotto tutela, occupati militarmente, controllati e guidati anche e soprattutto nelle loro articolazioni politiche.
Il periodo è conosciuto come ‘Era della Ricostruzione’ (‘Reconstruction Era’) ovviamente intesa come Ricostruzione del Sud o degli Stati Ribelli.
Iniziato nel 1863 a conflitto civile ancora in pieno corso ebbe variamente localmente termine e definitivamente il 31 marzo 1877, allorquando il neo eletto e da poco insediato Presidente repubblicano Rutherford Hayes diede seguito alle concordate condizioni concesse al riguardo ai democratici in specie sudisti nel cosiddetto ‘Compromesso del 1877’ che gli attribuiva, superando le contestazioni conseguenti al risultato elettorale del novembre 1876, lo scranno presidenziale.
Coinvolti Tennessee, Arkansas, North Carolina, Alabama, Florida, Louisiana, South Carolina, Virginia, Mississippi, Texas e Georgia.
Giunto a termine il periodo predetto, in breve, gli Stati indicati tornati al governo i democratici, quanto ai diritti civili delle minoranze, virarono dallo schiavismo (impossibile da riproporre) al segregazionismo.

1 maggio 2024

Horatio Gates che per un attimo fu preferito a George Washington

Più volte sconfitto – anche se non irreparabilmente – tra il 1776 e il 1777 dal generale inglese William Howe (che poteva contare, fra l’altro, sul fattivo sostegno della flotta comandata dal fratello, ammiraglio Richard Howe), George Washington si trovò ad affrontare, nell’inverno 1777/78, momenti particolarmente difficili anche e soprattutto in conseguenza del fatto che il suo collega Horatio Gates aveva invece riportato una clamorosa vittoria a Saratoga, laddove aveva obbligato l’esercito di Sua Maestà guidato da John Burgoyne a deporre le armi.
Attaccato politicamente da John Adams che temeva avesse in mente addirittura una dittatura militare e che aveva fortemente criticato “la superstiziosa venerazione” a lui talvolta tributata, in quella congerie, Washington vide mettere decisamente in dubbio le sue qualità di condottiero.
La situazione giunse al massimo livello critico sul finire del 1777 allorquando fu resa pubblica una lettera privata indirizzata dal generale Thomas Conway a Gates nella quale si esprimeva la speranza che il vincitore di Saratoga “prendesse il posto del ‘generale debole’”.
Non se ne fece nulla e, alla fine, Washington, che temeva si stesse organizzando addirittura al Congresso un complotto per farlo fuori – sia pure tra infiniti alti e bassi – guidò all’indipendenza gli Stati Uniti, ma, per un attimo, l’oggi dimenticatissimo rivale rischiò di succedergli.
Chissà se, per conseguenza, avremmo avuto più tardi in Horatio Gates (per quanto questi fosse inglese di nascita) e non nel virginiano il primo Presidente americano?

1 maggio 2024

Le elezioni senatoriali 2024. Previsioni negative per i democratici

In premessa, ricordo, quanto ai membri della Camera Alta, che a novembre saranno rinnovati i trentatre facenti parte della Classe 1 senatoriale essendo i componenti il consesso divisi elettoralmente in tre classi che vengono rinnovate l’una dopo l’altra ogni biennio in coincidenza con le presidenziali e con le Mid Term.

Ad aprile 2024, risulta che quindici Senatori democratici, nove repubblicani e due indipendenti sono in corsa per la rielezione.
Due repubblicani (Mike Braun dell’Indiana e Mitt Romney dello Utah), quattro democratici (Ben Cardin del Maryland, Tom Carper del Delaware, Debbie Stabenow del Michigan e Joe Manchin del West Virginia) e un indipendente (Kyrsten Sinema dell’Arizona) non la cercano.
Laphonza Butler della California, una democratica nominata al suo attuale seggio nel 2023, non è a sua volta in cerca di nomina nel 2024.
Due elezioni speciali del Senato si svolgeranno a novembre in concomitanza con le ordinarie.
Una di queste due si terrà in California per coprire il posto vacante creato dalla morte della Senatrice di lunga data Dianne Feinstein per gli ultimi due mesi del suo mandato non scaduto, e una si terrà in Nebraska dopo le dimissioni di Ben Sasse nel 2023.

Gli analisti elettorali ritengono che la mappa di queste elezioni al Senato sia altamente sfavorevole per i democratici i quali difenderanno ventitre dei 33 seggi di Classe 1 (la Classe senatoriale chiamata al rinnovo).
Tre seggi difesi dai democratici sono difatti negli Stati vinti dal repubblicano Donald Trump sia nel 2016 che nel 2020 mentre non ci sono seggi in questa classe detenuti dai repubblicani negli Stati vinti dal democratico Joe Biden nel 2020.
Nelle due precedenti elezioni al Senato cicli che hanno coinciso con le elezioni presidenziali (2016 e 2020), solo un Senatore (Susan Collins nel 2020 nel Maine) è stato eletto in uno Stato vinto dal candidato presidenziale del partito opposto.

30 aprile 2024

I Double Haters sono ancora in palio

Un nuovo sondaggio di Monmouth rileva che circa un elettore su sei ha opinioni negative sia su Donald Trump che su Joe Biden.
“La maggior parte dei componenti questo gruppo (Double Haters proprio in quanto avversi ad entrambi) rimane in palio alle elezioni generali perché pochi tra loro hanno una forte inclinazione a votare per il candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr.
In altri sondaggi, una larga fetta di repubblicani afferma che l’immigrazione e l’inflazione sono le questioni principali per le elezioni presidenziali, mentre l’aborto è la questione elettorale più determinante per i democratici.
La guerra Israele-Gaza e il cambiamento climatico sono molto meno importanti per gli elettori di entrambi i partiti”.

30 aprile 2024

Quanto lotta Robert Kennedy jr per ottenere i Ballot Access

Scrive il New York Times:
“Mentre la campagna presidenziale indipendente di Robert F. Kennedy Jr. avvia una dura battaglia stato per stato per l’accesso alle urne, egli ha spesso attribuito a volontari entusiasti e sostenitori della base il merito di aver guidato lo sforzo.
In effetti, più di recente, l’operazione è diventata sempre più dipendente da consulenti pagati, il cui lavoro di raccolta delle firme ha prodotto risultati contrastanti e ha sollevato dubbi di scorrettezza, anche tra i fan.
Per portare comunque Kennedy alle urne in tutti i cinquanta stati – ovviamente il suo obiettivo, – la sua organizzazione ha pensato ad una strategia in più parti: azioni legali aggressive, astute alleanze politiche e tattiche di archiviazione a sorpresa intese a rallentare o prevenire le sfide”.
Vedremo con quali risultati.

30 aprile 2024