L’inflazione è un problema più importante dell’aborto

“Mentre l’aborto rimane una questione importante per i democratici, il vantaggio del presidente Biden sul tema non è abbastanza forte da controbilanciare la forza complessiva di Trump nel proporre una credibile riduzione del costo della vita”.
Questo è uno dei grandi risultati dello Swing State Project: una collaborazione tra Cook Political Report, GS Strategy Group, una società di sondaggi democratica, e BSG, una società di sondaggi repubblicana.
Il progetto ha intervistato poco meno di quattromila elettori in sette Swing States dal 6 al 13 maggio 2024.

24 maggio 2024

I Presidenti: Richard Nixon

La scheda
Nato nel 1913 a Yorba Linda (California), fu Vicepresidente di Eisenhower.
Sconfitto da Kennedy alle presidenziali del 1960 e successivamente, nel 1962, in quelle per il governatorato della California, allontanatosi per questo brevemente dalla vita politica nazionale, tornò in occasione di quelle del 1968, riuscendo a vincerle.
Spalleggiato dal suo Segretario di Stato, Henry Kissinger, Nixon avviò una politica estera che – pur mantenendosi anticomunista – abbandonò gli eccessi kennediani, avviando un buon periodo di distensione.
In particolare, aprì alla Cina di Mao sia riconoscendola come potenza emergente sia per cercare di isolare maggiormente l’URSS.
Siglò poi con Breznev l’accordo SALT per la limitazione degli armamenti nucleari.
Per quanto riguarda il Vietnam, promosse la cosiddetta vietnamizzazione del conflitto, salvando gli USA dal pantano in cui erano rimasti intrappolati.
Appoggiò il golpe di Pinochet in Cile e abolì il Gold Exchange Standard.
Rieletto nel 1972, fu coinvolto nello scandalo Watergate e accusato di aver spiato il comitato democratico.
Il Congresso intentò quindi contro di lui un procedimento di Impechmeant, portandolo alle dimissioni (ad oggi unico caso nella storia statunitense) nel 1974.
Morì nel 1994 a New York.

24 maggio 2024

Quando Truman cercò di fermare Kennedy

Democratic Convention, 11/15 luglio 1960, Los Angeles Memorial Sports Arena and Memorial Coliseum.
Lasciata la Casa Bianca il 20 gennaio 1953, Harry Truman, per quanto possibile dato il carattere, se ne stette buono e tranquillo, tanto da non prendere posizione a favore del collega di partito Adlai Stevenson che, battuto quattro anni prima dal repubblicano Eisenhower, cercava la rivincita nella campagna elettorale del 1956.
Per il vero, nell’occasione, avrebbe preferito ottenesse la Nomination l’allora Governatore del New York Averell Harriman, ma la cosa non andò in porto.
D’altra parte – e per quanto nel 1952 il capo dello Stato uscente si fosse, sia pure in ritardo, dato da fare per dovere di partito – tra Adlai e Harry non correva buon sangue visto che l’aristocratico intellettuale già Governatore dell’Illinois riteneva che Truman fosse un politico di basso rango nel mentre il missouriano lo accusava di essere uno snob.
Arrivato che fu il 1960 e non potendosi più ricandidare Eisenhower per il disposto del XXII Emendamento, un nutrito gruppo di democratici annunciò l’intenzione di scendere in lizza per ottenere la Nomination: il Senatore del Massachusetts John Kennedy, il leader della maggioranza al Senato Lyndon Johnson, il Senatore del Missouri Stuart Symington, il Senatore del Minnesota Hubert Humphrey, il Senatore dell’Oregon Wayne Morse e il Governatore della California Pat Brown.
In più, senza proporsi nelle primarie ma sperando di arrivare comunque alla sua terza candidatura consecutiva in sede di Convention se nessuno tra i contendenti si fosse dimostrato un vincente, ancora e di nuovo Adlai Stevenson.
La Convention era stata fissata dall’11 al 15 luglio a Los Angeles.
Al termine della primarie e dei caucus, nessuno tra i predetti candidati aveva conquistato un numero sufficiente di delegati per essere scelto al primo scrutino.
Si trattava, quindi, di un Congresso ‘aperto’, nel corso del quale le più diverse e improbabili alleanze avrebbero portato ad una scelta di compromesso ma definitiva.
I tre candidati di maggior peso, quelli davvero in corsa a quel punto, erano Kennedy, Johnson e Stevenson.

Harry Truman entrò allora in gioco sostenendo che per superare l’impasse i tre avrebbero dovuto fare un passo indietro e dare spazio e strada a Stuart Symington, che era stato Segretario all’aviazione nel suo governo ed era missouriano, sia pure di adozione, come lui.
Gli andò male: ‘Stu’ fu sconfitto, l’ipotesi Stevenson non decollò, Johnson accettò, contro le previsioni perfino dell’entourage di Kennedy, di correre nel ticket per la Vicepresidenza.
Il fatto che fosse cattolico fu certamente un impedimento per il futuro Presidente della ‘Nuova frontiera’ ma, e già lo avevano dimostrato gli esiti delle primarie, non insuperabile come era stato nel 1928 per Alfred Smith accusato di essere un ‘papista’.

Sul tema, allorquando i giochi a favore del Senatore del Massachusetts apparvero fatti, il vecchio Truman se ne uscì con una battuta rimasta celebre: “It’s not the Pope I’m worried about, It’s the Pop” (“Non è il Papa che mi preoccupa, ma il papà”).
Chiunque conoscesse il padre di John, Joseph Kennedy, il suo carattere, la provenienza del suo denaro poteva concordare con lui!

24 maggio 2024

Improbabile la soluzione per ammettere Biden al voto in Ohio

“I leader della Camera dell’Ohio hanno comunicato martedì che probabilmente non ci sarà una soluzione legislativa per far partecipare il Presidente Joe Biden al voto di novembre in Ohio”, riferisce il Columbus Dispatch.
“La legge attuale dispone che i funzionari dell’Ohio devono certificare il voto il 7 agosto, novanta giorni prima delle elezioni, ma Biden non avrà la Nomination fino alla Convenzione nazionale democratica del 19 agosto.”

23 maggio 2024

Nikki Haley si è pronunciata: voterà per Trump

Non aveva finora lasciato neppure trasparire le proprie intolleranze l’ex Ambasciatrice rivale del tycoon per la Nomination repubblicana ma ecco quanto ha ieri dichiarato alla stampa:
“Come elettore, scelgo un Presidente che proteggerà le spalle dei nostri alleati e chiederà conto ai nostri nemici.
Che proteggerà il confine, senza scuse.
Un Presidente che sosterrebbe il capitalismo e la libertà.
Che capisca che abbiamo bisogno di meno debito e non di più debito”.
Ha aggiunto: “Trump non è stato perfetto su queste politiche.
L’ho detto chiaramente, molte, molte volte.
Ma Biden è stata una catastrofe.
Quindi voterò per Trump”.

23 maggio 2024

Mid Term Elections 1934: catastrofe repubblicana

Persa la Presidenza nel 1932 (il loro Herbert Hoover – uscente e da molti considerato responsabile del patatrac economico – fu ampiamente battuto nella circostanza dal democratico Franklin Delano Roosevelt), i repubblicani pensavano di potersi prendere una rivincita a livello di elezioni congressuali nelle Mid Term Elections del 1934.
Non poche, difatti, le riforme rooseveltiane in qualche modo deludenti (d’altra parte, in così poco tempo…) e le conseguenti critiche.
Per di più, tradizione voleva che il partito del Presidente in carica perdesse seggi nelle votazioni successive a quelle che lo avevano visto prevalere.
Quale fu invece la loro sorpresa quel 6 novembre vedendo un esito vie più negativo?
Persero seggi sia alla Camera che al Senato (qui rovinosamente in percentuale: nove, quando gli scranni in palio erano trentasei).
Si ritrovarono i GOP in questo modo come partito nella qui riportata situazione:
– 103 alla Camera contro i 322 dem e 10 indipendenti
– 25 al Senato mentre gli Asinelli erano 69 e gli indipendenti 2.
Perderà ancora il Grand Old Party nel ‘36 riuscendo a riprendersi solo due anni dopo.
Effetti a lungo termine della Depressione.

23 maggio 2024

I Presidenti: Lyndon Johnson

La scheda.
Nato nel 1908 a Stonewall (Texas), fu battuto alle primarie democratiche nel 1960 da J. F. Kennedy.
Per quanto tra i due non corresse buon sangue, Kennedy lo scelse come proprio Vicepresidente.
Quando fu assassinato nel 1963, Johnson gli succedette alla massima carica.
Confermato agevolmente alle elezioni del 1964 (contro il repubblicano Barry Goldwater), si rivelò eccezionale sul fronte interno laddove attuò un radicale piano di riforme sociali, detto ‘Great Society’: introdusse misure contro la segregazione razziale, migliorò il sistema scolastico e creò un sistema sanitario pubblico, Medicaid (rivolto ai bassi redditi) e Medicare (rivolto agli anziani).
La politica estera, purtroppo alla fine fallimentare, fu in larghissima parte incentrata sul conflitto in Vietnam.
Nel 1968, rifiutò dunque una ricandidatura.
Si ritirò a vita privata a Stonewall, dove morì nel 1973.

23 maggio 2024

Mai più un Johnson al secondo posto nel ticket!

Difficile davvero che un futuro candidato a White House possa accettare che a far parte del ticket venga chiamato come pretendente alla Vicepresidenza un Johnson.
Tre storicamente le occasioni.
Nel 1836, Richard Johnson fu eletto dal Senato dato che non era riuscito ad ottenere il voto della maggioranza dei Componenti il Collegio Elettorale.
Talmente deludente la sua Vicepresidenza che nel 1840 Martin Van Buren si ricandidò senza averlo a fianco.
Il secondo e il terzo Vice di cognome Johnson furono Andrew (con Abraham Lincoln) e Lyndon (con John Kennedy).
Entrambi i citati Presidenti furono assassinati.

23 maggio 2024

Tre ‘momenti’ della Presidenza Jefferson

Primo: l’acquisto della Louisiana, 1803.
Per il vero, nel trattare con la Francia a proposito dei vasti possedimenti che la stessa aveva nel continente nordamericano, l’intento dell’amministrazione Jefferson era in particolare quello di ottenere la città di New Orleans.
Avendo i francesi a quel momento grande necessità di denaro per questioni di bilancio, la controfferta fu praticamente quasi metà del continente, il tutto in cambio di quindici milioni di dollari pari a tre centesimi per acro.

Secondo: la spedizione Lewis e Clark, tra il 1804 e il 1806.
E’ con la lunga avventura della spedizione inviata ad esplorare le terre del Nord Ovest che prende avvio l’epopea della Frontiera.

Terzo: l’attacco a Tripoli nel 1805.
Guerra Barbaresca nel Mediterraneo.
Le navi americane sono oggetto di attacchi ai quali Jefferson decide di reagire: nel 1805, prima volta nella storia USA nella quale si svolge un’azione militare fuori dai confini nazionali, una squadra navale americana arriva sulle coste libiche e bombarda Tripoli.

23 maggio 2024

Il Democratic National Committee sui possibili Vice di Trump

Il Comitato Nazionale Democratico sta lanciando un progetto ‘Trump’s MAGA Veepstakes’ per dipingere tutti i pretendenti alla Vicepresidenza intenzionati a correre con Trump come estremisti che negano i risultati delle elezioni del 2020 e si oppongono all’aborto.
“Mentre dozzine di potenziali candidati alla carica vicaria con Trump fanno del loro meglio per distinguersi in vista della scelta da parte dello stesso”, riporta Axios, “i democratici intendono raggrupparli insieme come ‘tutti uguali’ quanto al sostegno che danno all’agenda politica che definiscono ultra-MAGA”

22 maggio 2024