Virginia: storia elettorale in occasione della presidenziali

1788/1789: (George Washington)
1792: (George Washington)
1796: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1800: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1804: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1808: Democratico-Repubblicano (Madison)
1812: Democratico-Repubblicano (Madison)
1816: Democratico-Repubblicano (Monroe)
1820: Democratico-Repubblicano (Monroe)
1824: Democratico-Repubblicano (Crawford)
1828: Democratico (Jackson)
1832: Democratico (Jackson)
1836: Democratico (Van Buren)
1840: Democratico (Van Buren)
1844: Democratico (Polk)
1848: Democratico (Cass)
1852: Democratico (Pierce)
1856: Democratico (Buchanan)
1860: Constitutional Union (Bell)
1864: Guerra civile
1868: /
1872: Repubblicano (Grant)
1876: Democratico (Tilden)
1880: Democratico (Hancock)
1884: Democratico (Cleveland)
1888: Democratico (Cleveland)
1892: Democratico (Cleveland)
1896: Democratico (Bryan)
1900: Democratico (Bryan)
1904: Democratico (Parker)
1908: Democratico (Bryan)
1912: Democratico (Wilson)
1916: Democratico (Wilson)
1920: Democratico (Cox)
1924: Democratico (Davis)
1928: Repubblicano (Hoover)
1932: Democratico (F. D. Roosevelt)
1936: Democratico (F. D. Roosevelt)
1940: Democratico (F. D. Roosevelt)
1944: Democratico (F. D. Roosevelt)
1948: Democratico (Truman)
1952: Repubblicano (Eisenhower)
1956: Repubblicano (Eisenhower)
1960: Repubblicano (Nixon)
1964: Democratico (Johnson)
1968: Repubblicano (Nixon)
1972: Repubblicano (Nixon)
1976: Repubblicano (Ford)
1980: Repubblicano (Reagan)
1984: Repubblicano (Reagan)
1988: Repubblicano (G. H. Bush)
1992: Repubblicano (G. H. Bush)
1996: Repubblicano (Dole)
2000: Repubblicano (G. W. Bush)
2004: Repubblicano (G. W. Bush)
2008: Democratico (Obama)
2012: Democratico (Obama)
2016: Democratico (Hillary Clinton)
2020: Democratico (Biden)

3 maggio 2024

La sostanziale continuità elettorale tra il 1864 e il 1928

Conseguenze elettorali dell’immigrazione nei cinquant’anni e più successivi alla Guerra di Secessione?
Considerato il fatto che nel periodo 1870/1920 arrivarono ufficialmente negli Stati Uniti d’America dall’Europa all’incirca ventisei milioni di persone (molto più difficili i conteggi relativi agli Asiatici – Cinesi, Giapponesi e Filippini in particolare) e cioè due volte e mezzo il numero di quanti avevano raggiunto quelle terre nei duecentocinquant’anni precedenti, ci si può meravigliare della sostanziale tenuta elettorale del Paese per tutto quel tempo.
I repubblicani, difatti – alla Casa Bianca per la prima volta con Abraham Lincoln dal 4 marzo 1861 – vinsero a ripetizione (salvo i due mandati non consecutivi di Grover Cleveland) fino al 1908 incluso e avrebbero certamente rivinto nel 1912 se non si fossero divisi votando per il tornante Teddy Roosevelt e per l’incumbent William Taft.
È pur vero che gli aventi diritto erano relativamente pochi.
Ma è altresì vero che, nell’ambito degli stessi, la partecipazione alle urne, l’affluenza, fu costantemente alta (la più alta della storia toccando un picco dell’ottantuno e otto e arrivando in altre occasioni sopra il settantanove per cento).
A ben guardare, superata la nuova parentesi dem incarnata in Woodrow Wilson, sarà necessario arrivare al dopo Crollo di Wall Street e alla Grande Depressione perché i votanti – dal 1920 ammesse anche le donne e non pochi sopravvenuti (1) ancora – voltassero le spalle al Grand Old Party convergendo su Franklin Delano Roosevelt.

(1) Nel 1910 a New York – riporta il Maldwyn Jones – vivevano più Italiani che a Napoli, più Tedeschi che ad Amburgo, il doppio degli Irlandesi abitanti a Dublino, più Ebrei di quelli residenti nell’intera Europa Occidentale

3 maggio 2024

I Presidenti: James Buchanan

La scheda.
Nato nel 1791 a Cove Gap (Pennsylvania), già Senatore, Ambasciatore e Segretario di Stato, si presentò alle elezioni del 1856 per il Partito Democratico, vincendole.
Nel corso della sua amministrazione lo scontro tra Nord e Sud si acuì notevolmente, esemplificato dal ‘Caso Dred Scott’: era questi uno schiavo trasferitosi col padrone in uno Stato in cui – secondo il Compromesso del Missouri – non era in vigore la schiavitù.
Chiedeva quindi di essere liberato.
La Corte Suprema si dichiarò contraria alla richiesta e definì il Compromesso incostituzionale.
Tutto questo suscitò forti proteste da parte degli abolizionisti e accrebbe l’impopolarità attorno alla figura del Presidente.
Successivamente, nel 1857, Buchanan inviò l’esercito nell’Utah contro quella che egli intese come una ribellione da parte dei mormoni.
Scaduto il mandato nel 1861, si ritirò a vita privata.
Morì nel 1868 a Lancaster (Pennsylvania).

3 maggio 2024

Robert Kennedy jr invita Biden a ritirarsi!

“Nonostante negli ultimi sondaggi sia indietro di circa trenta punti rispetto al presidente Joe Biden, il candidato indipendente Robert F. Kennedy Jr. ha convocato mercoledì i media nazionali per fare un’affermazione audace: è Biden che dovrebbe abbandonare la corsa per impedire all’ex presidente Donald Trump di rivendicare la Casa Bianca”, riferisce Politico.
Kennedy ha dichiarato: “Abbiamo solo una possibilità per battere Donald Trump e abbiamo bisogno di un candidato che possa portare a termine il lavoro. E quello sarei io!”

2 maggio 2024

Trump corteggia un Libertarian Party sempre più amichevole?

Voci di stampa affermano che Donald Trump parlerà alla Libertarian National Convention il 23 maggio a Washington, dove il terzo partito si riunirà per nominare il proprio ticket presidenziale.
Vedremo.

2 maggio 2024

L’opinione di Larry Sabato

Confermando quanto qui esposto in precedenza, il celebre politologo americano Larry Sabato afferma:
“Un risultato elettorale potenzialmente molto ravvicinato, così come le recenti discussioni sul cambiamento del modo in cui il Nebraska assegna i suoi voti elettorali, ci ricorda che una Contingent Election è possibile entro la fine dell’anno.
Ciò significherebbe un pareggio duecentosessantanove a duecentosessantanove nel Collegio Elettorale o qualche altra situazione in cui nessun singolo candidato conquista i duecentosettanta voti elettorali necessari per ottenere la maggioranza.
La Camera appena eletta risolverebbe questa situazione di stallo nel gennaio 2025.
Tutti i cinquanta Stati avrebbero un solo voto e per eleggere un Presidente ci vorrebbero i suffragi di ventisei delegazioni statali.
I repubblicani dovrebbero avere la maggioranza proprio in almeno ventisei delegazioni statali della Camera nel 2025, anche se non manterranno la maggioranza complessiva del consesso stesso”.

2 maggio 2024

‘Doleras’

Il dollaro – il cui nome viene da lontano visto che discende in linea diretta dal tallero (thaler), moneta d’argento coniata nel sedicesimo secolo dai conti Schlick di Sassonia chiamata poi ‘doleras’ dagli spagnoli allorché cominciarono a farne uso in specie nelle loro colonie d’oltre oceano – fu scelto per tempo dai colonizzatori nordamericani come mezzo di regolamentazione monetaria.
E’ nel 1775, però, che ‘nasce’ la prima banconota cartacea: il cosiddetto ‘dollaro continentale’, basato sostanzialmente sui crediti dei singoli Stati.
I ‘continentali’ ebbero vita breve e subirono una assai rapida svalutazione in ragione dell’assenza di vincolo tra la quantità di moneta emessa dalle banche e la quantità di oro e argento disponibili per l’eventuale conversione.
Già nel 1786, quindi, il sistema finanziario americano crollò.
Sei anni dopo, precisamente il 2 aprile 1792, il Congresso dei neonati Stati Uniti, su iniziativa dell’allora Ministro del Tesoro Alexander Hamilton, fissò per legge (Coinage Act) la parità argentea ed aurea del dollaro istituendo così il sistema bimetallico in merito al quale lungamente si discusse e che venne a cessare solo nell’anno 1900.
Sebbene la coniazione effettiva della moneta in questione abbia avuto avvio nel 1794 per l’argento e nel 1795 per l’oro, è nel 1793 che, con l’inizio di attività della Zecca americana avente sede a Filadelfia, videro la luce i centesimi e i mezzi centesimi.
Primo vagito della valuta che regola ancora oggi, non più senza competizione, i mercati internazionali.

2 maggio 2024

Vermont: storia elettorale in occasione delle presidenziali

1792: (George Washington)
1796: Federalista (J. Adams)
1800: Federalista (J. Adams)
1804: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1808: Democratico-Repubblicano (Madison)
1812: Democratico-Repubblicano (Madison)
1816: Democratico-Repubblicano (Monroe)
1820: Democratico-Repubblicano (Monroe)
1824: Democratico-Repubblicano (J. Q. Adams)
1828: National Republican (J. Q. Adams)
1832: Anti-Massonico (Wirt)
1836: Whig (W. Harrison)
1840: Whig (W. Harrison)
1844: Whig (Clay)
1848: Whig (Taylor)
1852: Whig (Scott)
1856: Repubblicano (Fremont)
1860: Repubblicano (Lincoln)
1864: Repubblicano (Lincoln)
1868: Repubblicano (Grant)
1872: Repubblicano (Grant)
1876: Repubblicano (Hayes)
1880: Repubblicano (Garfield)
1884: Repubblicano (Blaine)
1888: Repubblicano (B. Harrison)
1892: Repubblicano (B. Harrison)
1896: Repubblicano (McKinley)
1900: Repubblicano (McKinley)
1904: Repubblicano (T. Roosevelt)
1908: Repubblicano (Taft)
1912: Repubblicano (Taft)
1916: Repubblicano (Hughes)
1920: Repubblicano (Harding)
1924: Repubblicano (Coolidge)
1928: Repubblicano (Hoover)
1932: Repubblicano (Hoover)
1936: Repubblicano (Landon)
1940: Repubblicano (Willkie)
1944: Repubblicano (Dewey)
1948: Repubblicano (Dewey)
1952: Repubblicano (Eisenhower)
1956: Repubblicano (Eisenhower)
1960: Repubblicano (Nixon)
1964: Democratico (Johnson)
1968: Repubblicano (Nixon)
1972: Repubblicano (Nixon)
1976: Repubblicano (Ford)
1980: Repubblicano (Reagan)
1984: Repubblicano (Reagan)
1988: Repubblicano (G. H. Bush)
1992: Democratico (Clinton)
1996: Democratico (Clinton)
2000: Democratico (Gore)
2004: Democratico (Kerry)
2008: Democratico (Obama)
2012: Democratico (Obama)
2016: Democratico (Hillary Clinton)
2020: Democratico (Biden)

2 maggio 2024

Donald Trump guida su Biden in Texas

Un nuovo sondaggio dell’Università del Texas rileva che Donald Trump guida su Joe Biden nella corsa presidenziale, dal quarantotto per cento al quaranta con l’otto che sostiene gli altri candidati.
Quando questi ultimi vengono nominati, Trump guida su Biden, quarantacinque per cento a trentasei seguito da Robert F. Kennedy Jr. all’otto, Cornel West e Jill Stein al due.

2 maggio 2024

Gli sconfitti: Jesse Jackson

Per quanto il Presidente Obama sia stato spacciato per afroamericano – non lo è affatto come specifico in nota e non solo per via della madre, bianca – dopo l’antesignana Shirley Chisholm (peraltro, eletta alla Camera e mai realmente in corsa per White House), della quale ho già trattato, l’unico nero che abbia partecipato alle primarie di un partito di rilevanza nazionale mostrandosi in grado di ottenere notevoli e confortanti risultati è stato Jesse Jackson.
In corsa tra i democratici nel 1984, anno nel quale, poco appoggiato in quanto ritenuto un cavallo perdente, conquistò comunque una buona messe di voti popolari, nelle successive consultazioni in vista della Nomination per il novembre 1988 vinse in ben undici Stati risultando competitivo fino all’ultimo.
Andata dipoi la candidatura a Michael Dukakis – nettamente sconfitto da George Herbert Bush – tornò ad occuparsi di questioni sociali, ambito nel quale si era già illustrato al seguito di Martin Luther King.
Da ricordare in particolare la costituzione da parte sua della cosiddetta ‘coalizione arcobaleno’ che tendeva appunto a coalizzare tutte le minoranze razziali USA per avere ragione della allora (molto meno, oggi) dominante in campo economico struttura di potere bianca e maschile.

NB.
Per ‘afroamericano’ si intende un nero discendente da schiavi portati in catene negli Stati Uniti.
Di più e venendo a tempi a noi maggiormente vicini, è da considerarsi tale la persona che, in aggiunta, nasca e viva – salvo riuscire ad uscirne tra grandi difficoltà con i propri mezzi – nelle classiche malfamate e mal abitate periferie urbane delle città USA.
Infine, che non abbia avuto facile accesso all’istruzione, massime a quella universitaria.
Barack Obama non incarna nessuna di queste specificità.

2 maggio 2024