Biden ottiene il sostegno del sindacato degli edili

Come riferisce la CNN, Joe Biden ha ottenuto l’importante sostegno dei sindacati edilizi del Nord America i cui leader al riguardo hanno affermato che il Presidente per questo deve in gran parte ringraziare la propria azione legislativa sulle infrastrutture.
I leader del NABTU (North America’s Building Trades Unions) stanno avviando un programma organizzativo a otto cifre per cercare di portare i loro duecentocinquantamila iscritti a votare Biden nei contesi ed incerti campi di battaglia di Pennsylvania, Michigan e Wisconsin.

25 aprile 2024

Pennsylvania: storia elettorale in occasione delle presidenziali

1788/1789: (George Washington)
1792: (George Washington)
1796: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1800: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1804: Democratico-Repubblicano (Jefferson)
1808: Democratico-Repubblicano (Madison)
1812: Democratico-Repubblicano (Madison)
1816: Democratico-Repubblicano (Monroe)
1820: Democratico-Repubblicano (Monroe)
1824: Democratico-Repubblicano (Jackson)
1828: Democratico (Jackson)
1832: Democratico (Jackson)
1836: Democratico (Van Buren)
1840: Whig (W. Harrison)
1844: Democratico (Polk)
1848: Whig (Taylor)
1852: Democratico (Pierce)
1856: Democratico (Buchanan)
1860: Repubblicano (Lincoln)
1864: Repubblicano (Lincoln)
1868: Repubblicano (Grant)
1872: Repubblicano (Grant)
1876: Repubblicano (Hayes)
1880: Repubblicano (Garfield)
1884: Repubblicano (Blaine)
1888: Repubblicano (B. Harrison)
1892: Repubblicano (B. Harrison)
1896: Repubblicano (McKinley)
1900: Repubblicano (McKinley)
1904: Repubblicano (T. Roosevelt)
1908: Repubblicano (Taft)
1912: Progressive (T. Roosevelt)
1916: Repubblicano (Hughes)
1920: Repubblicano (Harding)
1924: Democratico (Davis)
1928: Repubblicano (Hoover)
1932: Democratico (F. D. Roosevelt)
1936: Democratico (F. D. Roosevelt)
1940: Democratico (F. D. Roosevelt)
1944: Repubblicano (Dewey)
1948: Repubblicano (Dewey)
1952: Repubblicano (Eisenhower)
1956: Repubblicano (Eisenhower)
1960: Democratico (Kennedy)
1964: Democratico (Johnson)
1968: Democratico (Humphrey)
1972: Repubblicano (Nixon)
1976: Democratico (Carter)
1980: Repubblicano (Reagan)
1984: Repubblicano (Reagan)
1988: Repubblicano (G. H. Bush)
1992: Democratico (B. Clinton)
1996: Democratico (B. Clinton)
2000: Democratico (Gore)
2004: Democratico (Kerry)
2008: Democratico (Obama)
2012: Democratico (Obama)
2016: Repubblicano (Trump)
2020: Democratico (Biden)

25 aprile 2024

Gli sconfitti: Alfred Smith

Il primo cattolico che pensò seriamente alla Presidenza non fu, come molti credono, John F. Kennedy ma Alfred E. Smith.
Orfano a quindici anni e costretto a lasciare la scuola per lavorare come contabile per mantenere la madre e i quattro fratelli minori, Smith si dimostrò subito un vero ‘animale’ politico.
Membro dell’assemblea dello Stato di New York per i democratici nel 1902, in seguito Sceriffo della Contea (sempre di New York) e Presidente del circolo comunale, Alfred, nel 1918, arrivò facilmente al Governatorato dello Stato venendo di poi rieletto, con l’eccezione del 1920, altre tre volte.
Contrapposto, come visto, nel 1924, nella Convention nazionale del Partito dell’Asino che si svolgeva al Madison Square Garden, a William Gibbs McAdoo (genero dell’ex Presidente Wilson e già Ministro del Tesoro), risultati inutili ben centodue scrutini, si vide obbligato, insieme al rivale, a ritirare la candidatura a favore di John Davis che venne così nominato alla centotreesima votazione per essere poi battuto dal capo dello Stato uscente il repubblicano Calvin Coolidge.
Tornato alla carica nel 1928, ‘l’eroico guerriero’ (in tal modo lo aveva battezzato, presentandolo ufficialmente in questa seconda occasione ai delegati, Franklin Delano Roosevelt), sia pure con difficoltà, ottenne la tanto sospirata Nomination ed ingaggiò un aspro duello con il concorrente prescelto dal GOP Herbert Hoover.
Come scrive Michael Parrish in ‘L’età dell’ansia’, “lo scontro tra Hoover e Smith è stata l’ultima epica battaglia culturale degli anni Venti, una battaglia tra opposte realtà religiose, etniche e geografiche. Cattolicesimo irlandese (quello di Smith), contro Protestantesimo, città contro campagna, proibizionisti contro antiproibizionisti…
Smith rappresentava le classi lavoratrici urbane, Hoover il management capitalista illuminato”.
I due fattori che decisero – rovinosamente per il Nostro che si affermò solo in otto Stati su quarantotto – la tenzone furono la sua posizione sul Proibizionismo (voleva abrogare l’Emendamento che lo aveva introdotto e perciò fu brutalmente accusato di essere un ubriacone) e, soprattutto il suo conclamato cattolicesimo (nel suo ufficio di Governatore ad Albany campeggiava un ritratto di papa Pio XI con la dedica: ‘Al mio amatissimo figlio Alfred Smith’).
Dai più fanatici tra gli avversari fu addirittura accusato di cospirare con il papa per distruggere la libertà religiosa e politica del Paese!

25 aprile 2024

I Presidenti: Andrew Jackson

La scheda.
Nato nel 1867 a Waxhaw (Carolina del Nord), militò nel Partito Repubblicano-Democratico sino allo scontro elettorale con Quincy Adams nel 1824.
Accusando il rivale di aver sostanzialmente truccato la corsa elettorale attraverso un accordo sottobanco con Henry Clay, Jackson fondò in occasione delle elezioni del 1828 il Partito Democratico e riuscì così a vincere le presidenziali.
Né intellettuale né aristocratico, Jackson fu il Presidente che utilizzò al massimo il metodo dello Spoils System in qualche modo ‘inventato’ da Jefferson.
Durante la sua amministrazione (che si protrasse per due mandati), si concentrò soprattutto su due questioni: da una parte approvò l’espropriazione delle terre degli indiani, decretando poi la loro deportazione; dall’altra limitò lo strapotere delle banche e delle alte sfere finanziarie.
Fu inoltre colui che inaugurò la prima ferrovia nordamericana.
Fu tra l’altro il primo Presidente a subire un tentativo di attentato nel 1835.
La determinazione e il decisionismo che caratterizzarono la sua Presidenza, gli attirarono critiche e avversari.
Per questo, i suoi oppositori si organizzarono nel cosiddetto Partito Whig (dal nome della fazione inglese che si era opposta nel Seicento all’assolutista Carlo I Stuart).
Scaduto il secondo mandato, si ritirò a vita privata.
Morì nel 1845 a Nashville, nel Tennessee.

25 aprile 2024

Ritratti di Signore americane: Martha Dandrige Washington

Vedova Custis e moglie del primo Presidente degli Stati Uniti George Washington. In grado di supportare economicamente e sul campo il marito, seguendolo durante la Guerra di Indipendenza, non voleva diventasse Capo dello Stato e non partecipò alla cerimonia di Insediamento il 30 aprile 1879.
Visse gli spostamenti della temporanea Executive Mansion da New York a Filadelfia.
Va segnalata la particolarità per la quale lei sia stata comunque la conduttrice delle dimore presidenziali quando in origine in aramaico Martha significa proprio ‘padrona di casa’.

25 aprile 2024

Trump costretto in tribunale si lamenta

“È una situazione del tutto ingiusta.
Sono rinchiuso in questa aula di tribunale mentre Biden è da qualche parte fuori a fare campagna elettorale!”
Così Donald Trump ieri a rappresentare la propria forte contrarietà riferita al momento giudiziario che sta vivendo.
Quanto specificamente all’accusa che gli è mossa di avere manipolato le elezioni del 2016 “nascondendo informazioni che avrebbero ostacolato la sua campagna”, notevole la risposta data da Todd Blanche, uno dei suoi avvocati:
“Non c’è niente di sbagliato nel cercare di influenzare un’elezione.
Si chiama democrazia!”

24 aprile 2024

Ritratti di Signore americane: Theodora Nathalia ‘Tonie’ Nathan

Tra i fondatori nel 1971 del Libertarian Party, più volte in corsa per differenti cariche al fine di far conoscere le idee e le posizioni ideologiche, molto interessanti invero, del nuovo partito, Tonie Nathan fu candidata alla Vicepresidenza nel 1972.
Ebbe un voto – il primo mai ottenuto da una donna in quell’ambito – in sede di Collegio Elettorale perché uno degli Elettori (con l’iniziale maiuscola per distinguerli dai comuni) repubblicani si espresse per lei.

24 aprile 2024

Cosa vuol dire correre in tre (ricordando Florida 2000)

Una rilevazione quanto alle intenzioni di voto in North Carolina datata 22 aprile conclude affermando che Donald Trump supera oggi di due punti percentuali (quarantuno a trentanove) Joe Biden nella corsa presidenziale mentre Robert F. Kennedy Jr. si propone terzo incomodo al nove.
Quando, come nel caso indicato, la vittoria in uno Stato si gioca per pochi voti, sul filo di lana, grande è sempre il rammarico dello sconfitto che imputa quasi necessariamente la perdita degli Elettors locali alla politicamente inutile (dal suo punto di vista) presenza dell’intruso.
Il caso più clamoroso è riferito alla campagna elettorale del 2000, quando i suffragi raccolti dal verde Ralph Nader in Florida – stando alle lamentazioni democratiche – permisero infine al repubblicano George Walker Bush di conquistare per un pugno di voti popolari (cinquecentotrentasette) gli Electors locali per mezzo dei quali raggiunse i duecentosettantuno consensi nel Collegio Elettorale conquistando per un soffio (la maggioranza richiesta è di uno soltanto in meno: duecentosettanta!) White House.

24 aprile 2024

Oregon: storia elettorale in occasione delle presidenziali

1860: Repubblicano (Lincoln)
1864: Repubblicano (Lincoln)
1868: Democratico (Seymour)
1872: Repubblicano (Grant)
1876: Repubblicano (R. B. Hayes)
1880: Repubblicano (Garfield)
1884: Repubblicano (Blaine)
1888: Repubblicano (B. Harrison)
1892: Repubblicano (B. Harrison)
1896: Repubblicano (McKinley)
1900: Repubblicano (McKinley)
1904: Repubblicano (T. Roosevelt)
1908: Repubblicano (Taft)
1912: Democratico (Wilson)
1916: Repubblicano (Hughes)
1920: Repubblicano (Harding)
1924: Repubblicano (Coolidge)
1928: Repubblicano (Hoover)
1932: Democratico (F.D. Roosevelt)
1936: Democratico (F.D. Roosevelt)
1940: Democratico (F.D. Roosevelt)
1944: Democratico (F.D. Roosevelt)
1948: Repubblicano (Dewey)
1952: Repubblicano (Eisenhower)
1956: Repubblicano (Eisenhower)
1960: Repubblicano (Nixon)
1964: Democratico (Johnson)
1968: Repubblicano (Nixon)
1972: Repubblicano (Nixon)
1976: Repubblicano (Ford)
1980: Repubblicano (Reagan)
1984: Repubblicano (Reagan)
1988: Democratico (Dukakis)
1992: Democratico (B. Clinton)
1996: Democratico (B. Clinton)
2000: Democratico (Gore)
2004: Democratico (Kerry)
2008: Democratico (Obama)
2012: Democratico (Obama)
2016: Democratico (Hillary Clinton)
2020: Democratico (Biden)

24 aprile 2024

Personaggi politici eminenti: Aaron Burr, Vicepresidente e assassino

1973, esce il romanzo storico ‘Burr’ che il grande Gore Vidal ha scritto ripensando alla controversa figura di Aaron Burr, la cui particolare e articolata avventura umana lo aveva da sempre interessato.
Ma chi diavolo fu Burr?
Rampollo di una illustre famiglia della Nuova Inghilterra, il Nostro partecipò giovanissimo alle prime fasi della rivoluzione americana.
Dipoi, adeguatamente coniugato (aveva portato all’altare una ricca vedova), aprì uno studio legale a New York dedicandosi alla politica.
Nelle elezioni per il Senato del 1790, sconfisse Alexander Hamilton e tale sua affermazione diede il via a una contrapposizione con l’esponente federalista destinata nel tempo a trasformarsi in vero e proprio odio.
Arrivato con le votazioni del 1800 alla Vicepresidenza (aveva ottenuto lo stesso numero di delegati di Thomas Jefferson e la Camera, chiamata in casi simili a scegliere, gli aveva alla fine preferito per la carica di capo dello Stato il rivale, anche per intervento del predetto Hamilton), nel successivo 1804, tuttora in attività come vice, uccise in duello il rivale che gli si era opposto nuovamente ostacolandolo anche nella corsa al Governatorato del New York.
Costretto a fuggire a Filadelfia, fu poco dopo coinvolto in oscuri maneggi volti a favorire la Spagna.
Processato per alto tradimento, se la cavò pur non riuscendo mai a fugare i sospetti dei più.
Rifugiatosi temporaneamente in Europa, tornò infine a New York dove visse nell’oscurità fino alla morte.

24 aprile 2024